L’Agrifood-tech italiano svolta con Farming Future by Cdp

Ufficializzato il lancio del polo di trasferimento tecnologico in campo agrifood-tech, che può contare su collaborazioni di primissimo livello
L’Agrifood-tech italiano svolta con Farming Future by Cdp

Pochi giorni fa Cdp Venture Capital ha annunciato la nascita di Farming Future, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico interamente dedicato al finanziamento e al potenziamento imprenditoriale delle attività di ricerca e industriale in ambito agrifood-tech. Obiettivo dell’iniziativa è quello di incentivare e sostenere l’approdo sul mercato delle invenzioni provenienti dai laboratori di eccellenza delle Università e dei Centri di ricerca italiani in un settore strategico per l’economia del nostro Paese che è primo in Europa nella produzione di prodotti agroalimentari di qualità – il mercato contribuisce al 12% del Pil nazionale – e rappresenta il quarto Paese al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche in Agricoltura e Scienze biologiche. 

“L’innovazione digitale e la tecnologia sono elementi cruciali per lo sviluppo di tutta la filiera agroalimentare, eccellenza del nostro Paese che esprime primati importanti sia rispetto alle attività del mondo agricolo che dell’industria della trasformazione dei prodotti alimentari – commenta Enrico Resmini, Amministratore delegato e Direttore generale CDP Venture Capital –. L’apporto che la Ricerca scientifica può fornire in questo settore può portare un enorme valore aggiunto all’economia del made in Italy con ampie prospettive di ricaduta anche ti tipo occupazionale e sociale. Con il Polo di Trasferimento Tecnologico Farming Future vogliamo investire proprio nel potenziamento di queste attività di ricerca che possono offrire soluzioni sostenibili ed efficaci alle sfide dell’intero settore agroalimentare”. 

IL FOCUS

Il focus di investimento di Farming Future sarà su progetti e startup con tecnologie innovative applicabili all’intera filiera agro-alimentare, dall’ambito della produzione (biotecnologie verdi, bioenergia e biomateriali, robotica, nuovi metodi di agricoltura) a quello della distribuzione (food safety and traceability, supply chain and logistics, tecnologie di processing e packaging, veicoli a guida autonoma per consegne alimentari). Il Polo ha una dotazione target complessiva di circa 20 milioni di euro, di cui 10 milioni già stanziati dal fondo di Technology Transfer di Cdp Venture Capital Sgr per investire nei prossimi 3 anni in più di 20 tecnologie in fase di prototipazione (investimenti Poi) e in oltre 18 startup in fase di avvio (investimenti in fase seed). Gli investimenti Poi saranno dedicati prevalentemente ai ricercatori facenti parte dai Promotori scientifici del Polo mentre gli investimenti in fase seed saranno aperti all’intero sistema della Ricerca italiano.

I PROMOTORI

I promotori scientifici di Farming Future sono l’Università Federico II di Napoli – che apporta al Polo le proprie competenze e le sinergie con il Centro Nazionale Agritech e altre primarie Università attive nel settore, tra cui l’Università di Padova, l’Università di Bologna, l’Università di Torino, l’Università di Milano, l’Università di Siena, l’Università della Tuscia e l’Università di Bari. Sono, inoltre, previsti accordi con corporate partners al momento in fase di finalizzazione. Non solo capitali, ma anche supporto ai ricercatori nel potenziamento imprenditoriale dei loro trovati scientifici. 

IL PROGRAMMA

L’attività del Polo Farming Future mette a disposizione dei progetti selezionati un programma di Incubazione tecnica curato da To Seed&Partners con l’intento di offrire un concreto supporto tecnico e di business ai team di ricerca delle Università Promotori Scientifici, per aumentare la probabilità di successo del trasferimento delle loro competenze e tecnologie sul mercato.

Anche per le startup selezionate a livello nazionale per gli investimenti seed, purché nate nell’ambito della Ricerca scientifica, sarà consentito l’accesso ad un programma di Business Creation, sviluppato in collaborazione con partner internazionali comprovato valore e finalizzato ad accelerare la generazione di metriche di mercato. To Seed Partners, realtà con un significativo track record dei founder negli investimenti early stage e nelle attività startup è co-investitore e partner imprenditoriale di Farming Future e si occuperà di supportare le attività di scouting e due diligence del Polo, nonché di contribuire all’offerta di servizi a valore per le iniziative portafoglio. 

Farming Future costituisce una grande opportunità per l’agrifood tech di questo Paese. L’eccellenza agroalimentare italiana affonda le sue radici nella tecnica e tecnologie oltre che nella tradizione ed esperienza di chi vi lavora. Farming Future di fatto aumenterà la portata dell’innovazione, favorendo il trasferimento tecnologico dai Centri Ricerca e Università al mercato, non solo con la creazione di startup, ma anche di brevetti e privative per le medie aziende che nel settore agrifood forniscono servizi, tecnologia e mezzi tecnici, per accrescere la competitività Nazionale a livello mondiale – commenta Luigi Galimberti, Presidente To Seed Partners, che a Food ha aggiunto –. Si tratta di un progetto di Cdp vc, che nasce dal fondo di technology transfer. Negli ultimi anni, Cdp non ha solo prodotto una miriade di veicoli per popolare l’ecosistema, ma ha cercato di colmare quegli spazi vuoti poco presidiati che rendono l’ecosistema italiano incompleto. È il caso del trasferimento tecnologico, un’attività’ preziosa perche’ genera deal flow per l’ecosistema, generando di fatto la nascita di nuove opportunità, che poi diventano startup o brevetti da vendere alle aziende del settore. Con FF valorizzeremo i risultati della ricerca sul mercato agrifood-tech nell’ ambito della ricerca scientifica e tecnologica, ad alto potenziale per la competitività e l’innovazione del sistema industriale italiano”.

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