Mortadella, il banco taglio traina le vendite

Lo scontrino medio più basso rispetto agli altri salumi rappresenta un vantaggio considerevole per la categoria. Ma anche la fascia alta si mostra dinamica
Mortadella, il banco taglio traina le vendite

Il profilo di salume anticrisi permette alla mortadella di performare meglio rispetto alla concorrenza. Ma la sua riscoperta passa anche attraverso i plus riconosciuti di versatilità e gusto, che la rendono ideale per lo snacking così come per i momenti di convivialità. Del resto, se nelle altre categorie si assiste a una dinamica di trading down, la mortadella, contando già su un prezzo più contenuto, mostra interessanti trend di crescita anche nel premium. Tutto ciò permette alle aziende di proseguire i percorsi di valorizzazione del prodotto. E dunque di investire sulle referenze di fascia alta già in portafoglio. Al centro delle strategie, dunque, ci sono proposte realizzate con carne di filiera 100% italiana. E, inoltre, quelle caratterizzate da una sempre maggiore attenzione al contenuto nutrizionale e alla sostenibilità. Elementi, quest’ultimi, che spaziano dall’animal welfare fino al restyling green delle confezioni. Intanto, secondo i dati Circana relativi a iper+super+superette, nell’anno terminante ad aprile 2023 le vendite a volume hanno registrato un incremento del +6,2%, a 35,2 milioni di kg. Nello stesso periodo, il giro d’affari, spinto dall’ondata inflazionistica, è aumentato del +15,3 per cento. Si è attestato quindi a 425,8 milioni di euro, ben 57 milioni in più rispetto all’anno precedente.

UN MERCATO A DUE VELOCITÀ

L’andamento decisamente positivo della mortadella nasconde dinamiche interne diverse tra il segmento del peso imposto e quello del peso variabile. Se infatti il primo risente dello scenario e mantiene stabili i quantitativi venduti, pur avanzando del +11,2% nel fatturato, il banco taglio, come accade per gli altri salumi, è invece protagonista di un exploit del +8,7% a volume e del +17,1% a valore, per 301,2 milioni di euro. Dati alla mano, il segmento del peso variabile rappresenta ben il 70% del fatturato complessivo del mercato e il 73,5% dei quantitativi venduti.

L’ANDAMENTO DEI PREZZI

Considerando ancora i dati Circana per l’a.t. ad aprile 2023 all’interno di iper+super+superette, il prezzo medio della categoria si attesta a 12,08 euro al kg, contro gli 11,13 euro al kg dell’a.t. ad aprile 2022. Un rincaro, dunque, del +8,5 per cento. Analizzando il solo segmento del peso imposto, l’aumento raggiunge il +11,2%, per una battuta di cassa media pari a 13,41 euro al kg. Risulta più contenuta, invece, la salita del prezzo del peso variabile, che si ferma al +7,7%, passando da 10,77 a 11,60 €/kg.

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