Il nuovo stabilimento high-tech di Vetropack Italia

Innovativa sede a Boffalora sopra Ticino (Mi) per l’azienda di packaging, specializzata nella produzione di contenitori in vetro per l’industria alimentare e delle bevande
Il nuovo stabilimento high-tech di Vetropack Italia

Innovazione, attenzione alla sostenibilità ed efficienza dei processi. Sono i tratti distintivi del nuovo (e unico) stabilimento di produzione in Italia di Vetropack, tra le maggiori aziende in Europa nella produzione di contenitori in vetro per l’industria alimentare e delle bevande. Inaugurato a Boffalora sopra Ticino (Mi), si tratta di un impianto high-tech in grado di garantire un aumento produttivo del +70% rispetto alla precedente vetreria, assicurando allo stesso tempo flessibilità e sostenibilità.

Con un investimento di oltre 400 milioni di franchi svizzeri (pari a più di 422 milioni di euro) ed una superficie di 347.000 mq – di cui circa la metà destinati agli impianti produttivi – la nuova sede consente a Vetropack di consolidare la presenza sul territorio italiano, per soddisfare la crescente domanda del mercato e stare al passo con standard qualitativi sempre più rigorosi.

EFFICIENZA ENERGETICA E CAPACITÀ PRODUTTIVA

Lo stabilimento è dotato di otto linee produttive. L’adozione di tecnologie innovative, tra le migliori disponibili sul mercato, assicura una gestione efficiente delle risorse che si traduce in una riduzione significativa dell’impatto ambientale dell’azienda.

L’ottimale riutilizzo dell’energia è garantito dall’adozione di innovativi sistemi di ricircolo e recupero, grazie ai quali l’acqua e il calore residui dei forni vengono impiegati nell’impianto di riscaldamento e raffrescamento della palazzina adibita ad uffici, mentre le emissioni sono notevolmente ridotte grazie ai più sofisticati sistemi di filtraggio.

Inoltre, il nuovo sito usa forni di fusione energeticamente efficienti e a basse emissioni, che garantiscono un maggiore controllo delle temperature per una distribuzione del vetro più omogenea e, di conseguenza, una catena di produzione ancora più ottimizzata. La palazzina uffici è stata progettata per essere dotata di pannelli fotovoltaici, ed è previsto l’ampliamento su tutti i tetti dell’impianto produttivo.

In linea con la strategia 2030 di Vetropack, la nuova sede si concentra anche su un maggiore impiego di vetro riciclato, che richiede tempi di fusione inferiori rispetto alla materia prima vergine, e sull’utilizzo della tecnologia del vetro leggero, che consente di produrre contenitori di spessore inferiore pur mantenendone invariate stabilità e robustezza. Questo si traduce in minor utilizzo di materie prime ed energia, abbattimento delle emissioni anche in fase di trasporto, e riduzione dei costi, con benefici anche su imbottigliatori, commercianti e consumatori.

Il nuovo stabilimento garantisce infine una maggiore sicurezza alimentare, aspetto chiave per prodotti destinati al settore food&beverage. Infatti, le nuove linee produttive sono dotate di macchinari di controllo più meticolosi su tutta la catena di produzione.

IL MAGAZZINO AUTOMATIZZATO

Nell’organizzazione logistica del nuovo stabilimento, Vetropack Italia si è posta due obiettivi: da un lato, la necessità di gestire un flusso di produzione quasi raddoppiato con lo stesso numero di risorse; dall’altra, la volontà di minimizzare il proprio impatto ambientale nella movimentazione dei materiali accessori alla produzione e del prodotto finito. A partire da questa duplice esigenza, l’azienda ha realizzato un magazzino che si differenzia in modo sostanziale da quelli delle altre sedi europee di Vetropack, così come da altre vetrerie in Italia.

Sergio Antoci, Ad Vetropack Italia, sottolinea: “L’Italia è sempre stata considerata un mercato strategico per il gruppo Vetropack: un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale, con una grande tradizione vinicola e alimentare e marchi con decenni di storia alle spalle. Per noi questo si traduce in grandi opportunità. Siamo tra i maggiori produttori di contenitori in vetro in Europa e vogliamo continuare a crescere e migliorarci, oltre a essere presenti nel territorio locale; non solo come centro logistico che si limita a importare prodotti dall’estero, ma come polo produttivo”.

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