Sostenibilità: Gdo promossa per 6 italiani su 10, ma non basta

A dirlo una ricerca presentata da Lidl Italia che, in occasione del rilascio del Report 2021-22, fa il punto sulle sue iniziative Esg e traccia le linee di sviluppo sul fronte green
Sostenibilità: Gdo promossa per 6 italiani su 10, ma non basta

L’aumento dei prezzi resta il maggiore motivo di preoccupazione per gli italiani: agita i sonni di più della metà dei nostri connazionali. Alle sue spalle, però, si posiziona il cambiamento climatico, che è arrivato a turbare 1/3 della popolazione. A dirlo è una ricerca, condotta da Community Research & Analysis sotto la direzione di Daniele Marini (Università di Padova) per conto di Lidl con l’obiettivo dichiarato di investigare il ruolo della Gdo e il suo impatto sugli stili di vita e sui consumi degli italiani sul fronte della sostenibilità.

UN PERCORSO IN SALITA

Lo studio non si è dunque fermato all’analisi generale del fenomeno, ma ha cercato di comprendere più in dettaglio quanto i retailer siano a oggi stati capaci di rispondere a una istanza molto sentita dai consumatori che spesso si traduce in un driver di acquisto. Ed ha scoperto, alla inappellabile prova dei numeri, che complessivamente gli shopper promuovono le insegne attive in Italia. Accanto a un 6% degli intervistati secondo il quale la Gdo è molto impegnata nel realizzare iniziative che favoriscono una maggiore consapevolezza sui temi relativi alla sostenibilità, si aggiunge infatti un importante zoccolo duro rappresentato dal 54,2% dei rispondenti che valuta positivamente il ruolo delle catene, pur invitandole a fare di più. Come dire, insomma, che il settore è sulla buona strada. Anche se non va dimenticato quel 32,4% degli intervistati secondo il quale l’azione delle insegne è poco incisiva. 

LIDL ITALIA PRESENTA IL TERZO REPORT

Di certo c’è, però, che dirigere le strategie di sviluppo verso una prospettiva green – in tutte le sue tre principali declinazioni: ambientale, sociale ed economico – è, e sarà in futuro, una strada obbligata per i retailer. Un punto fermo che Lidl ha ben chiaro, come suggeriscono i risultati del suo terzo Report di Sostenibilità 2021-2022, presentato a Milano nel corso dell’evento “Sulla via del domani: guidare il cambiamento verso consumi sostenibili”. Un Rapporto in cui il retailer illustra la sua “ricetta” per affrontare il tema: un approccio olistico che si basa su tre dimensioni essenziali, ovvero “Fa bene al Pianeta”, “Fa bene alle Persone” e l’ultima, naturale risultato dell’incrocio delle prime due, “Fa bene a Te”, ovvero al cliente. 

AMBIENTE E PERSONE, I PILLAR DELLA SOSTENIBILITÀ 

Il documento mette innanzitutto in luce i risultati ottenuti per la tutela del clima, un’area dove l’insegna ha messo a sistema un risparmio di oltre 5 milioni di kWh in illuminazione e oltre 8 milioni di kWh grazie a più di 7.000 interventi di efficientamento energetico sulle pertinenze. A questi numeri si devono poi affiancare anche quelli connessi al potenziamento nell’utilizzo delle fonti rinnovabili che oggi forniscono il 100% del consumo totale di energia della catena. E di questo consumo, va sottolineato che il 4% proviene da autoproduzione attraverso pannelli fotovoltaici. Inoltre, Lidl ha registrato un sempre maggiore impiego di gas naturali per il raffreddamento dei prodotti nei centri logistici e nei punti vendita e parallelamente ha lavorato alla progressiva decarbonizzazione della flotta logistica che oggi vanta un terzo di mezzi alimentati a carburanti alternativi al diesel.

La catena ha dunque costruito un vasto e articolato piano di azione sul fronte ambientale, che già nel 2022 l’ha portata a essere un’azienda carbon neutral. E che promette di rappresentare una solida base di partenza per raggiungere un obiettivo ambizioso: ridurre le emissioni di Scope 1 e Scope 2 del 48% entro il 2030 rispetto al 2019. 

Lidl non si è però fermata qui, allargando lo sguardo anche al tema sociale. In un’ottica di conservazione delle risorse e di contributo alla comunità in cui opera, infatti, dal 2018 a oggi l’insegna si è impegnata a recuperare e donare oltre 33.000 tonnellate di cibo in eccedenza (principalmente pane e prodotti da forno del giorno prima e ortofrutta non più perfetta esteticamente, ma ancora buona e sicura), equivalenti a più di 66 milioni di pasti. Un aiuto reso possibile dalla proficua collaborazione con la rete Banco Alimentare. 

L’impegno di Lidl non manca poi di coinvolgere il fronte interno, dove tra le tante iniziative pensate per i collaboratori, vale la pena di sottolineare l’ultima arrivata. “Abbiamo deciso di erogare un bonus del valore di 200 euro in buoni spesa a tutti i nostri 21.000 dipendenti – annuncia Massimiliano Silvestri, Presidente Lidl Italia –, dando quindi gambe a un’operazione che in valore assoluto supera i 4 milioni di euro”. 

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