Gianduiotto, la “sfida del cioccolato” per il marchio Igp

Il comitato per il riconoscimento europeo alle prese con Lindt, proprietaria di Caffarel che creò il primo “giandujotto” della storia nel 1865
Gianduiotto, la “sfida del cioccolato” per il marchio Igp

Il gianduiotto, tra i cioccolatini più famosi e venduti al mondo, è un simbolo dell’Italia e, soprattutto, di Torino. Proprio per questo la denominazione “Giandujotto di Torino” è candidata al riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta.Il progetto è però in fase di stallo perché, secondo il Segretario del comitato per il riconoscimento dell’Igp, Antonio Borra, “il gruppo Lindt si oppone”.

Nella contrattazione per il riconoscimento, infatti, il comitato intende escludere dal disciplinare il latte in polvere, che a quanto pare non fa parte della ricetta originaria ma viene invece utilizzato da Lindt. Circostanza che, se si arrivasse al riconoscimento della Igp, priverebbe i prodotti della multinazionale del marchio europeo di tutela.

Fin qui la posizione del gruppo svizzero Lindt & Sprüngli, proprietario di Caffarel (storica azienda torinese di Luserna San Giovanni che creò il primo gianduiotto della storia nel 1865), sembra quindi il principale ostacolo all’avvio del processo di riconoscimento dell’Igp presentato al Ministero dell’Agricoltura da un folto gruppo di aziende del cioccolato: Ferrero, Venchi, Domori, Pastiglie Leone, oltre a cioccolatieri come Guido Gobino, Guido Castagna, Giorgio e Bruna Peyrano.

GIANDUJOTTO DI TORINO IGP?

La “crisi diplomatica” è esplosa, proprio per iniziativa di Antonio Borra, sul palco della manifestazione CioccolaTò, la grande festa del cioccolato che si tiene ogni anno a Torino. Una prima rassicurazione è arrivata dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio:“Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida mi ha assicurato che c’è l’impegno per arrivare in fretta all’approvazione del disciplinare Igp del gianduiotto di Torino – ha affermato –. È chiaro a tutti che questo marchio è di proprietà del nostro territorio. Chiunque produca qui in Piemonte può utilizzarlo, ma nessuno può toglierci la nostra storia e la nostra tradizione”.

GLI SVIZZERI E IL LATTE IN POLVERE

Dopo giorni di polemiche, oggi Caffarel si è esposta pubblicamente riconoscendo “l’importanza dell’iniziativa del Comitato del Giandujotto di Torino per la riconoscibilità di uno dei prodotti più caratteristici della tradizione dolciaria torinese, introducendo un’Indicazione geografica protetta”. L’azienda ha anche precisato di non essersi mai opposta all’Igp, bensì di essersi sempre impegnata “per la ricerca di un accordo di valore. Alla luce del comune obiettivo di tutela del Gianduiotto come eccellenza del made in Italy nel mondo, Caffarel ribadisce che la sua volontà è sempre stata “quella di identificare un accordo di valore, e auspica che si possa presto giungere a una soluzione comune che soddisfi tutte le parti coinvolte riguardo alla denominazione dei propri prodotti”.

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