Felicetti chiude il 2023 con ricavi per 54 milioni

Presentato il primo bilancio di sostenibilità del pastificio trentino: emissioni ridotte del 6% nel 2022
Felicetti chiude il 2023 con ricavi per 54 milioni

Il Pastificio Felicetti chiude l’anno con un fatturato di 54,3 milioni di euro, stabile sul 2022, e con un miglioramento globale della redditività. Per il 2024 è confermato il target di 60 milioni di euro, in linea con quanto annunciato nel piano di sviluppo.

Nei prossimi mesi l’azienda che produce pasta nella Val di Fiemme concretizzerà anche alcuni progetti di sviluppo che riguardano il canale del retail tradizionale in Italia e in Nord America e quello del delivery. Per l’Ad Riccardo Felicetti le sfide principali da affrontare vanno individuate “nell’aumentata complessità dei cambiamenti geopolitici ed economici e nei cambiamenti climatici”.

IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ DI PASTIFICIO FELICETTI

Nel 2022 l’azienda ha ridotto del -10% la propria intensità energetica, e del -6% quella emissiva, a fronte di un incremento della produzione del +29 per cento. Complessivamente il pastificio utilizza una quota di energia autoprodotta pari al 20 per cento. È quanto emerge dal primo bilancio di sostenibilità pubblicato da Felicetti.

Il profondo rispetto per il territorio in cui operiamo nasce insieme all’azienda: quando nel 1908 il mio bisnonno Valentino decise di trasformare la durezza della montagna in un’opportunità, cominciando a produrre pasta con acqua di sorgente e aria d’alta quota”, commenta Riccardo Felicetti, Ad del pastificio.

Il 100% della semola di grano duro impiegata per il marchio Felicetti da scaffale è di origine italiana (ad eccezione delle linee Khorasan Kamut). Da quasi trent’anni, inoltre, il biologico rappresenta uno dei metodi di lavoro privilegiati, condiviso con una filiera che pratica l’esclusione dei fertilizzanti chimici e l’uso responsabile di terreni e risorse per contrastare il depauperamento dell’ambiente.

L’origine della materia prima e la massima qualità del prodotto – si legge nel rapporto Esgsono assicurate da accordi di filiera che prevedono volumi e prezzi prefissati, al fine di fornire garanzie sulla futura vendita alla parte agricola. Ma anche da protocolli di assicurazione qualità che interessano tutte le fasi della produzione e alimentano rigide procedure di autocontrollo: anche in relazione alle certificazioni ottenute e continuamente rinnovate (Brcgs e Ifs)”.

FOCUS SULL’INNOVAZIONE DEL PACKAGING

Per il packaging, l’azienda ha progettato un nuovo incarto monomateriale interamente riciclabile, realizzato in carta di cellulosa certificata Pefc proveniente da foreste gestite responsabilmente, che abbatte del 30% potenziale il riscaldamento globale (Gwp) e del 55% l’esaurimento di risorse abiotiche fossili. Nel 2022 il pastificio ha raggiunto il 25% di pasta confezionata in carta sul totale della produzione, con un risparmio di 70 tonnellate di CO2 immessa nell’ambiente.

Per il futuro, l’obiettivo è superare il 50% dei pack in carta e continuare a ricercare materiali innovativi, stabili e performanti che possano essere smaltiti direttamente nell’organico. Va in direzione della circolarità anche l’accordo per la cessione a titolo gratuito dei residui dell’impasto al biodigestore di Predazzo: per la produzione di biogas destinato al teleriscaldamento e di biodigestato per la concimazione dei campi. Felicetti è stata inserita da Forbes tra le 100 imprese più sostenibili d’Italia per “aver correttamente interpretato il ruolo sociale dell’azienda nei confronti degli stakeholder e del territorio”.

© Riproduzione riservata