Il Prosciutto di Carpegna Dop scommette sull’export

Il salume marchigiano guarda a Stati Uniti e Australia per crescere ulteriormente nel 2024
Il Prosciutto di Carpegna Dop scommette sull’export

Dopo un 2022 in crescita del +30% anno su anno il Prosciutto di Carpegna Dop, specialità della salumeria marchigiana prodotta nel prosciuttificio di proprietà del Gruppo Beretta, si avvia a chiudere un 2023 in cui ha dovuto affrontare, come tutta l’industria, la corsa dei prezzi ed una situazione economica difficile per il Paese. I numeri dell’anno in corso, non ancora definitivi, parlano di una produzione pari a circa 700.000 chili, pari ad un fatturato di 11 milioni di euro. Nel complesso, si dovrebbe chiudere l’anno con numeri leggermente migliori rispetto al 2022.

PROSCIUTTO DI CARPEGNA: GLI OBIETTIVI DELL’EXPORT NEL 2024

L’obiettivo dei produttori è far crescere l’export nel 2024, soprattutto negli Stati Uniti e in Australia. Nel 2023 il Prosciutto di Carpegna Dop ha registrato un notevole successo nelle vendite grazie all’acquisizione di nuovi clienti, sia in Italia sia all’estero. L’export pesa già per circa il 9 per cento del giro d’affari complessivo.

LA SFIDA DELLA PESTE SUINA

Più ancora di inflazione e tensioni geopolitiche, a preoccupare i produttori sono soprattutto gli sviluppi del propagarsi della peste suina. La malattia virale è innocua per l’uomo ma molto contagiosa ed estremamente letale per i maiali. Vari paesi hanno già fermato l’import dall’Italia. Su questo fronte, l’auspicio è che la malattia venga fermata al più presto evitando al tempo stesso la chiusura di altri potenziali mercati.

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