Bio: nel 2023 acquisti per 2,1 miliardi di euro in Gdo

La distribuzione moderna si conferma il canale di riferimento per il biologico, con un peso pari al 58% del totale delle vendite. La Mdd rappresenta il 47,5% delle vendite a valore veicolate dal retail
Bio: nel 2023 acquisti per 2,1 miliardi di euro in Gdo

Una fotografia aggiornata del monitoraggio realizzato da Nomisma sul consumo di prodotti biologici in Italia: è quella presentata a Marca 2024, in occasione del workshop “L’Italia di oggi e di domani: il ruolo sociale ed economico del biologico nella distribuzione moderna”. Nel 2023 gli acquisti nella distribuzione moderna si attestano a 2,1 miliardi di euro, con un incremento del +4,7% a valore rispetto al 2022 (perimetro omnichannel, fonte: NIQ – ad esclusione delle categorie del freschissimo che hanno valori di vendita pari a 345 milioni – fonte Nomisma). Paragonata al totale del paniere agroalimentare (+8,7%), la crescita del bio a valore è più contenuta, ma la dinamica a volume segnala una sostanziale tenuta della categoria (-0,3%).

LA GDO È IL CANALE DI RIFERIMENTO

La distribuzione moderna rimane il canale di acquisto di riferimento per il biologico degli italiani sia in termini di ruolo rispetto agli altri canali di acquisto, con un peso pari al 58% del totale delle vendite legate ai consumi domestici degli italiani, sia in termini di scelta di prodotto. La Mdd oggi rappresenta il 47,5% delle vendite a valore veicolate della Gdo, con un numero medio di referenze vendute pari a 130 unità in iper e super e 70 nei discount. Quali sono le principali motivazioni che spingono i consumatori italiani ad acquistare prodotti bio? Innanzitutto, il 27% dei consumatori italiani ritiene i prodotti bio più sicuri per la salute rispetto all’opzione convenzionale, ma anche perché sono sostenibili (il 23% li ritiene più rispettosi dell’ambiente, il 10% del benessere animale e un ulteriore 10% fa riferimento alla sostenibilità sociale e intende sostenere i piccoli produttori).

UN RUOLO DETERMINANTE

“La distribuzione moderna ha un ruolo determinante per lo sviluppo del biologico dal momento che veicola quasi il 60% della spesa domestica degli italiani e sviluppa assortimenti a marchio proprio in grado di conquistare una quota di mercato significativa, oltre alla fiducia del consumatore. Ma il supporto allo sviluppo non si ferma ai numeri di vendite e assortimenti: la dm rappresenta, infatti, un veicolo formidabile per garantire al consumatore un flusso informativo che consenta di costruire una completa mappa valoriale del biologico declinata sia sul prodotto che sul metodo produttivo nonché le relative implicazioni ambientali e sociali”, ha affermato Silvia Zucconi, Chief operating officer Nomisma

Dal canto suo, Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio, ha sottolineato che “L’azione di sensibilizzazione verso un consumo più etico e salutare, fondato sul biologico, deve tuttavia proseguire con forza”. Infine, Nicoletta Maffini, Presidente di Assobio, ha rilevato che la difficile congiuntura penalizza i prodotti premium, come quelli bio: Il fatto che nella Gdo la vendita del prodotto biologico sia ferma al 3% è un dato che non ci soddisfa e ci auguriamo di poter raggiungere quanto prima almeno il 10 per cento. Per far questo è necessario che le associazioni di categoria facciano sinergia tra di loro ma anche con la politica e con la Gdo stessa per supportare i progetti di filiera e il giusto prezzo”.

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