Affumicatori-Consorzio-CAMI-salmone

Salmone italiano, nasce il Consorzio affumicatori

Si chiama Cami l'unione, appena costituita, di quattro produttori di salmone che puntano sulla difesa del made in Italy
Affumicatori-Consorzio-CAMI-salmone

Si chiama Cami, Consorzio affumicatori maestri italiani, l’unione di quattro produttori di salmone in difesa del Made in Italy. L’obiettivo è “difendere il consumatore e fare chiarezza in un’offerta a scaffale molto ampia, in cui spesso le etichette dei prodotti esposti sono incomplete e fuorvianti”.

I fondatori del Cami sono quattro protagonisti della filiera del salmone lavorato: Foodlab, Agroittica, Sicily Food e Starlaks. Insieme, danno lavoro a più di 500 persone, garantendo la lavorazione di più di 10.000 tonnellate di pesce all’anno. “Crediamo che aziende in grado di garantire una produzione di qualità rappresentino un valore importante: sia a livello di garanzia per i clienti, sia come leva di sviluppo per le realtà locali di riferimento”, scrive Foodlab in una nota.

Il Consorzio sarà identificato da un bollino stampato sui pack che distinguerà i prodotti Cami per garantire una serie di regole:

  • La lavorazione deve essere effettuata in Italia;
  • La salatura deve essere rigorosamente a secco, senza iniezione di salamoia;
  • Per il prodotto pescato, vi è l’obbligo di dichiarare zone di pesca e relative certificazioni di sostenibilità;
  • Per il prodotto allevato, vi è l’obbligo che cresca in allevamenti sicuri e certificati secondo le norme relative al benessere animale;
  • La tracciabilità e la certificazione della materia prima devono essere chiare e con indicazioni esaustive e verificabili;
  • Tutte le norme a tutela della sicurezza alimentare devono essere scrupolosamente rispettate;
  • L’etichettatura dei prodotti deve essere chiara e precisa;
  • Audit annuale da parte di un ente di certificazione terzo.

Cami ha nominato Presidente Gianpaolo Ghilardotti di Foodlab e Vicepresidente Riccardo Massetti della SQS Network di Coccaglio (Brescia). “Il nostro intento – spiega Ghilardotti – è di essere un supporto continuo al consumatore, ai buyer e agli operatori per Gdo e Horeca in un mercato in cui le regole sono spesso poco chiare. Vogliamo offrire una maggior tutela e una nuova leggibilità ad un settore italiano virtuoso ma spesso poco e mal conosciuto. Siamo da decenni parte integrante del patrimonio ittico/enogastronomico d’Italia, e oggi ci sentiamo pronti ad accompagnare e guidare i nostri consumatori con una voce nuova e autorevole”.

© Riproduzione riservata