Value For Food – Collaborare per vincere

Un tavolo di lavoro permanente che coinvolge industria, distribuzione, logistica e agrifood. Il progetto Value For Food di EY promette di recuperare fino a 60 miliardi di disvalore lungo la filiera e di accelerare il percorso sostenibile
Value For Food – Collaborare per vincere

Che il consumatore stia modificando le proprie abitudini di acquisto è cosa nota. Il punto è però che questo cambiamento impatta sul suo modo di interagire tanto con la distribuzione quanto con le marche. Le quali, in questo scenario di discontinuità, sono chiamate a reinventare le modalità con cui hanno finora gestito le proprie reciproche relazioni.

I due attori centrali della filiera alimentare devono, in buona sostanza, ripensare i canali di dialogo, le aree di condivisione di informazione fino ad arrivare a tracciare percorsi comuni che portino benefici altrettanto condivisi, capaci non solo di coinvolgere la filiera, ma di arrivare a toccarne anche l’anello finale, quello dello shopper. Da qui parte l’idea di dare vita a Value For Food, un progetto ambizioso che mette al centro la creazione di valore attraverso l’utilizzo, concertato e strutturato, di quella che promette essere un’arma vincente per affrontare le sfide del futuro: la collaborazione.

Presentata in anteprima al nostro Food Retail Show lo scorso ottobre, l’iniziativa nasce da un’idea – o meglio un sogno, così come lo definiscono i suoi stessi promotori – di Riccardo Passerini, Partner e Consumer Product & Retail Consulting Market Leader per l’Italia di EY, e di Giuseppe Morici, esperto e manager di lungo corso del mercato del Largo Consumo, che del progetto è Chairman. I due professionisti hanno messo a fattor comune le rispettive esperienze, dando forma a un hub di lavoro che, a oggi, rappresenta un unicum nel settore alimentare.

E questo in virtù della formula che ne sta alla base: al suo interno sono, infatti, presenti 53 aziende del mondo alimentare, di cui 23 imprese della trasformazione, 7 retailer, 4 operatori logistici, 5 realtà dell’agribusiness, cui si aggiungono 14 partner. Un manipolo di realtà che si sono storicamente distinte sul mercato per buone pratiche ed efficienza, e che esprimono complessivamente più di 50 miliardi di euro di fatturato, rappresentato nel progetto da oltre 120 top manager del consumer packaged goods. Un gruppo allargato, insomma, che ha le carte in regola per rappresentare un incubatore all’interno del quale testare nuove strade e soluzioni allargate.

FORMULA INNOVATIVA

“Grazie a questa sua struttura – spiega Passerini – Value For Food è in grado di innescare meccanismi di pensiero strategico comune tra tutti i player della supply chain. Promette così di reinventare le modalità di collaborazione lungo la filiera, superando le tematiche negoziali prettamente commerciali e spostando il focus su un perimetro ben più ampio. Il progetto punta, infatti, a ripensare gli assortimenti in funzione non solo della pur nevralgica componente della performance economica, ma anche alla luce di altre tre variabili complessive: qualità, disponibilità e criteri Esg”.

L’obiettivo è dunque sfidante e porta diritto a ridisegnare l’intero approccio al business. “Il progetto – continua Passerini – intende creare un ecosistema virtuoso che permetta da un lato di cogliere in maniera più pronta le esigenze di un consumatore in piena evoluzione e dall’altro di modificare le offerte tanto dell’Idm quanto della distribuzione secondo nuovi paradigmi, che accolgono le istanze della transizione sostenibile, nelle sue tre principali declinazioni: ambientale, economica e sociale”.

Il tutto facendo leva sulla capacità di efficientare i processi. “Value For Food – racconta Passerini – si propone di recuperare quel forte disvalore accumulato lungo la filiera, che, stando alle nostre analisi, raggiunge attualmente il 10% dei 575 miliardi di euro che rappresentano il giro d’affari del comparto”. Tradotto in soldoni, significa ben 60 miliardi di euro. Non una missione impossibile se si considerano i risultati già opzionati dall’iniziativa. “Al momento, lo Steering Membership Club cui è affidata la gestione del progetto – afferma Passerini – ha avviato già 23 piloti che promettono di raggiungere, se applicati alla filiera, un recupero di disvalore pari a 21 miliardi di euro”.

Per scoprire i 23 progetti piloti sviluppati negli ambiti:

  • Ambiente e circolarità
  • S&OP di filiera e decomplexity
  • Figure professionali, competenze e burocrazia
  • Efficienza ed efficacia logistico-distributiva

L’immagine di copertina è opera di Elisa Macellari

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