Distribuzione moderna, trattative in stallo. Lidl lascia

Sciopero del sabato di Pasqua: Federdistribuzione esprime rammarico per la decisione dei sindacati. Filcams, Fisasca e Uiltucs parlano di mancata volontà da parte delle imprese di rinnovare il contratto scaduto nel 2019
Distribuzione moderna, trattative in stallo. Lidl lascia

È saltato il rinnovo del contratto nazionale della distribuzione moderna organizzata, scaduto nel 2019. L’ultimo tavolo di trattativa tra sindacati e Federdistribuzione si è infatti concluso con una rottura, e di conseguenza Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato e attuato uno sciopero lo scorso 30 marzo, sabato di Pasqua, per tutta la giornata.

In proposito, Federdistribuzione ha affermato in una nota diaver preso atto, con rammarico, della rottura unilaterale da parte delle organizzazioni sindacali al tavolo della negoziazione per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro della distribuzione moderna organizzata”. L’associazione di categoria garantisce di aver “affrontato con senso di responsabilità la questione salariale, dando ampie aperture alle organizzazioni sindacali e trovando una sostanziale sintonia con le stesse, per rispondere all’esigenza di tutelare il potere di acquisto dei lavoratori. Abbiamo inoltre proposto nel corso delle trattative alcuni adeguamenti normativi al contratto, sempre nel rispetto dei diritti acquisiti, per andare incontro a cambiamenti intervenuti negli ultimi anni nell’organizzazione del lavoro delle imprese e con l’obiettivo di renderne più puntuale l’applicazione”.

L’organizzazione delle industrie italiane della distribuzione sostiene anche di aver dimostrato in questo frangente “concreta apertura al dialogo nel tavolo negoziale, non incontrando altrettanta disponibilità al confronto da parte delle organizzazioni sindacali. Resta dunque il rammarico per un’occasione persa, dovuta ad un atto unilaterale delle organizzazioni sindacali, assolutamente immotivato; ed il comunicato con la proclamazione di una giornata di sciopero il 30 marzo 2024 è un atto di grave irresponsabilità, privo di fondamento”. L’auspicio è quello di “poter riprendere il dialogo con le organizzazioni sindacali alle quali viene chiesto tuttavia un approccio costruttivo, che tenga conto di tutti gli elementi emersi nel tavolo negoziale”.

NUOVI INTERVENTI A SOSTEGNO DEI LAVORATORI

Rispondendo agli ulteriori rilievi delle organizzazioni sindacali, Federdistribuzione precisa: “Non è stata fatta alcuna richiesta di ‘flessibilità incontrollata nella definizione dei contratti a termine, ma solo una integrazione rispetto a quanto già previsto dalla legge; né è stato proposto alcuno smembramento del sistema di classificazione del personale ma l’inserimento di nuove figure professionali e nuovi ruoli di coordinamento e organizzazione. Federdistribuzione non ha proposto alcun demansionamento dei lavoratori, né alcuna riduzione dei diritti dei lavoratori. La reazione delle organizzazioni sindacali appare quindi sproporzionata e ingiustificabile in rapporto all’andamento del negoziato. Malgrado il rifiuto delle organizzazioni sindacali di rinnovare il contratto collettivo nazionale, le imprese aderenti a Federdistribuzione hanno quindi deciso di riconoscere ai propri lavoratori un aumento di 70 euro lordi a decorrere da aprile a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali”.

LIDL LASCIA FEDERDISTRIBUZIONE

E proprio in seguito al “continuo ed eccessivo protrarsi delle negoziazioni per il rinnovo del contratto nazionale della distribuzione moderna organizzata, scaduto nel 2019”, a meno di tre anni dall’adesione Lidl Italia ha deciso di uscire da Federdistribuzione con effetto immediato. Tale scelta è maturata con l’obiettivo di “dare risposte concrete e immediate ai propri 22.000 dipendenti, che hanno visto in questi anni una progressiva erosione del proprio potere d’acquisto a causa dell’inflazione. Massimiliano Silvestri, Presidente Lidl Italia, dichiara: “Da quattro anni i nostri collaboratori attendono il rinnovo del Ccnl ed è per noi inaccettabile che le trattative si siano ulteriormente arenate per dinamiche che esulano dai loro bisogni. Il prolungato immobilismo nella trattativa ha introdotto incertezze che intendiamo subito superare per il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti delle nostre persone”. L’insegna applicherà il contratto già rinnovato da Confcommercio, che prevede aumenti salariali e una tantum già definiti.

Prendendo atto della decisione di Lidl Italia, Federdistribuzione sottolinea che “gli elementi del percorso negoziale con le organizzazioni sindacali, condivise all’unanimità negli organi direttivi di Federdistribuzione, di cui Lidl Italia è stata una componente importante, sono sempre stati improntati principalmente alla tutela dei lavoratori. A conferma di questa attenzione, le nostre imprese associate hanno deciso di erogare nel mese di aprile un anticipo economico sui futuri aumenti contrattuali. Non abbiamo mai fatto mancare la nostra disponibilità a riaprire al più presto il tavolo negoziale, sul quale non sono in discussione le componenti economiche già ampiamente condivise con le organizzazioni sindacali, bensì un aggiornamento dello stesso, rispetto alle esigenze di innovazione ed evoluzione del retail moderno”.

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