Innovazione, un boost per il fatturato

Il Breakthrough innovation monitor di NIQ Bases parla chiaro: le aziende che investono in innovazione hanno maggiore probabilità di espandere il proprio giro d'affari. La Food industry italiana sembra averlo compreso
Innovazione, un boost per il fatturato

Come crescere (o tornare a farlo) nel 2024? La domanda è tutt’altro che banale perché il contesto in cui si muove il food&beverage è segnato da grandi trasformazioni e potenti criticità. Le aziende devono, insomma, navigare in un mare parecchio agitato. La buona notizia è però che i merchant hanno a disposizione una bussola. Si chiama innovazione. Inutile, tuttavia, nascondere che approcciare questa leva non è cosa semplice. Per capire come, quando e dove può essere utilizzata, conviene allora fare un passo indietro e partire dall’analisi dei fondamentali di scenario.

INFLAZIONE E RISPARMIO

Il primo dato, ormai noto, da prendere in considerazione è la forte spinta inflattiva che ha caratterizzato il 2023. I dati rilevati dall’annuale monitoraggio Breakthrough Innovation condotto da NIQ Bases, lo confermano senza prova d’appello, scattando una fotografia poco confortante: nello scorso anno, i prezzi del largo consumo sono stati protagonisti di un balzo del +13% nel 2023, che si aggiunge all’incremento del +4% già registrato nel 2022 rispetto al 2021. Il risultato è che nello scorso anno gli shopper si sono ritrovati a dover sborsare ben il 18% in più rispetto a quanto speso nel 2021. Il che significa una diminuzione netta e decisa del potere d’acquisto, che ha loro imposto di correre ai ripari.

“Lo scorso anno – afferma Stefano Trifone, Innovation business partner NielsenIQ Bases – il 95% dei consumatori ha dichiarato di avere modificato i propri comportamenti di acquisto in un’ottica di risparmio, adottando in media quattro diverse strategie in grado di ridurre gli scontrini”. E tra queste, ne emergono in particolare tre, tutte praticate da quasi un terzo degli acquirenti. Un trittico in cui trovano posto la maggiore frequentazione di discount o negozi orientati alla convenienza, la forte concentrazione sui prodotti considerati essenziali, la netta preferenza per le marche in promozione.

Ma non vanno dimenticate neppure altre condotte adottate da circa un utente su quattro, come la tendenza a indirizzarsi verso il prodotto più conveniente all’interno del paniere di referenze preferite, a scegliere formati multipack o più grandi, a optare per referenze legate a punti fedeltà o a dirigersi verso l’e-commerce, così da beneficiare di offerte migliori. Il tutto nel segno di un continuo monitoraggio del costo complessivo della spesa. Che porta (e qui sta la novità) a dover considerare una variabile finora poco incidente: il prezzo a confezione, non necessariamente legato a quello al chilo o al litro.


La copertina è opera di Tommaso Vidus Rosin

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