Sant’Orsola, ecco la mora a “residuo zero”

Debutta l’ultima nata della cooperativa: sostenibile e priva di residui, frutto di 15 anni di ricerca. Novità anche per la fragola, coltivata per la prima volta in Sicilia
Sant’Orsola, ecco la mora a “residuo zero”

Innovativa, sostenibile, buona. E soprattutto a “residuo zero”: dopo 15 anni di studi e sperimentazioni condotti in collaborazione con istituti di ricerca e produttori della cooperativa, Sant’Orsola ha sviluppato una mora capace di rispettare i più alti standard di qualità e sostenibilità. Questo frutto, dal sapore dolce e intenso, è certificato Csqa e garantisce l’assenza di residui al momento della raccolta, grazie a un attento lavoro sul ciclo biologico delle principali patologie e sulla gestione naturale dell’ecosistema agricolo. La produzione della nuova mora inizia nei campi dei soci del Sud Italia, in particolare in Sicilia e Calabria, e si estende fino al Nord, in Trentino, prolungandosi fino all’autunno. Questo sistema consente di offrire un prodotto di alta qualità per un periodo più lungo, rispondendo così alla crescente domanda di piccoli frutti sostenibili.

L’EVOLUZIONE DELLA LINEA “RESIDUO ZERO”

L’introduzione della mora si inserisce nel progetto “residuo zero” che Sant’Orsola porta avanti con successo da cinque anni. Dopo il mirtillo, lanciato nel 2021, e il lampone, introdotto l’anno successivo, la cooperativa completa così la sua gamma di piccoli frutti certificati. “Il Residuo Zero ha raggiunto il 9% dell’intero fatturato dei nostri piccoli frutti – spiega Nicola Leonardi (nella foto), Responsabile commerciale Sant’Orsola –. Completando la gamma con la mora, possiamo soddisfare al meglio il mercato, che ha dimostrato di apprezzare questa nostra specialità. Siamo convinti che faremo un ottimo risultato anche nel 2025”.

LE FRAGOLE SICILIANE, UNA NUOVA SFIDA

Accanto alla mora, Sant’Orsola è pronta a presentare un’altra novità: la fragola coltivata per la prima volta dai suoi soci in Sicilia. Questo frutto, risultato di una lunga ricerca per individuare la varietà più adatta al territorio, si distingue per il suo sapore ricco e il profumo intenso. Le prime fragole siciliane della cooperativa sono già in commercio in vaschette flowpack da 250 grammi e vengono prodotte da dicembre ad aprile nei campi del Sud, per poi proseguire fino all’autunno nelle coltivazioni del Nord. L’obiettivo è garantire una fornitura continua durante tutto l’anno, un risultato particolarmente significativo per un’azienda nata 45 anni fa proprio con la produzione di fragole.

Tante novità, quindi, per la cooperativa leader del settore dei piccoli frutti: la mora residuo zero e la fragola “siciliana” saranno presentate in anteprima a Fruit Logistica 2025, la kermesse che radunerà a Berlino, dal 5 al 7 febbraio, tutto il mondo dell’ortofrutta nazionale e internazionale.

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