
È una storia italiana lunga più di un secolo quella di Galup, una piccola realtà imprenditoriale nata nel 1922 a Pinerolo (Torino) con un preciso obiettivo: rivoluzionare il panettone. Il fondatore Pietro Ferrua inventa infatti un panettone basso e largo, ricoperto con una glassa croccante di nocciola Tonda Gentile delle Langhe. Una novità che conquista il pubblico e trasforma il dolce Galup (che in dialetto significa ‘goloso’) nel ‘panettone piemontese’ per eccellenza. Da lì in poi l’azienda cresce e si impone sul mercato, soprattutto negli anni ’70 e ’80 grazie anche alla pubblicità con il comico Macario. Gli anni 2000 segnano una fase di declino, fino all’arrivo nel 2014 di Giuseppe Bernocco e Sebastiano Asteggiano, che rilanciano l’azienda sotto la holding Glp.
CINQUE BRAND DI TRADIZIONE
Oggi Glp (una ‘contrazione’ della parola Galup) comprende i marchi Streglio, cioccolato di pregio, acquisito nel 2021; Mandrile Melis, famoso per cioccolatini (in particolare i cuneesi al rum), ‘cioccogrissini’ e uova di Pasqua; Pasticceria Cuneo, specializzata in referenze gluten free e senza lattosio; Golosi il laboratorio del gusto, con pasticceria secca, creme spalmabili e dessert gelo, rivolti principalmente al canale Horeca e travel. La holding si avvia verso un consolidamento industriale ed economico-finanziario anche grazie al nuovo polo di Alba, destinato ai prodotti Streglio e Golosi, che inaugurerà a ottobre su una superficie di 8.000 mq per un investimento di circa 10 milioni.
UN FATTURATO DA 16 MILIONI DI EURO
Galup ha celebrato il centenario nel 2022 con il riconoscimento di marchio storico di interesse nazionale; azienda bicanale, con una linea per la Gdo e un’altra destinata al dettaglio specializzato, ha raggiunto nel 2024 il fatturato di 16 milioni di euro. Nello storico stabilimento di Pinerolo di circa 10.000 mq continua la produzione premium di preparazioni dolciarie, soprattutto da ricorrenza. Le colombe pasquali sono proposte quest’anno con un nuovo packaging che rimanda all’idea del picnic fuori porta, con quella grafica pittorica un po’ anni ’50 che rende il marchio assolutamente riconoscibile. Il famoso panettone, così morbido grazie allo stesso lievito madre che dal 1922 viene quotidianamente ‘rinfrescato’ e utilizzato, si affaccia alla bella stagione con un gioco di parole: Panettone D’amare, destagionalizzato grazie a referenze dal gusto fresco, come limone candito e basilico oppure pesca e yogurt, la novità di quest’anno. E la glassa viene venduta anche sotto forma di biscottino, il ‘Croccante alla nocciola’.
IL RAFFREDDAMENTO NATURALE
“Ogni giorno sforniamo circa 12.000 panettoni o 8.000 colombe, a seconda della stagione, seguendo un processo di lievitazione che dura 3 giorni – sottolinea Elisa Mereatur, Responsabile marketing e comunicazione Galup –. La produzione avviene in grandi vasche di acciaio da 350 kg, dove l’impasto base viene arricchito di uvette, canditi, cioccolato o altro a seconda delle referenze. Poi viene suddiviso in pirottini di carta. I dolci cuociono in forno per un’ora o poco più (dipende dalla pezzatura) e quindi riposano sospesi e capovolti per più di 12 ore, cioè fino a quando hanno acquistato ‘struttura’ (ricchi di burro, collasserebbero su sé stessi se posti in orizzontale) e sono completamente freddi. Il raffreddamento naturale, senza accelerazioni o forzature, fa sì che colombe e panettoni mantengano tutta la fragranza prima di venire incartati e confezionati a mano”.
QUOTA EXPORT AL 20%
“Le prime produzioni volano oltre oceano, in particolare verso Stati Uniti, Canada e Australia; poi in Europa (Francia, Germania, Gran Bretagna e Paesi del Nord-est) per un export che vale il 20 per cento del fatturato totale annuo. Infine si arriva sul mercato italiano – continua Mereatur –. Qui a Pinerolo facciamo anche i krumiri; la ricetta più tradizionale non è esattamente della zona perché questi biscotti nascono a Casale Monferrrato alla fine dell’Ottocento. Ma, grazie anche alla confezione in latta, sono ormai uno dei nostri prodotti più tipici e un simbolo della pasticceria secca piemontese”.