
Il primo talk organizzato dal Gruppo Food a TuttoFood 2025 nell’ambito dei Food Talk ha acceso i riflettori sul turbolento scenario del mercato delle commodity agroalimentari, caratterizzato da una persistente volatilità iniziata nella seconda metà del 2020.
Esperti di spicco come Filippo Roda (Market analyst, Areté – The Agrifood Intelligence Company), Giorgio Dalla Bona (Ceo Cereal Docs International) e Massimo Ambanelli (CSM Ingredients Group, Cco Americas) hanno offerto una disamina approfondita delle cause di questa instabilità e delle possibili contromisure per le imprese del settore nella tavola rotonda moderata dal Vicedirettore editoriale di Food Francesca Zecca.
COMMODITY AGROALIMENTARI: UN CONTESTO CAOTICO
Filippo Roda ha dipinto un quadro complesso, definendo una vera e propria “tempesta perfetta” scatenata dalla concomitanza di fattori quali la pandemia, eventi climatici estremi, tensioni geopolitiche e crisi logistiche. Questa combinazione ha portato ad una drastica riduzione delle scorte e a un’impennata generalizzata dei prezzi, dalle materie prime coloniali (con aumenti record per caffè e cacao, rispettivamente del 300% e 500%) ai prodotti di origine animale (latte, uova, burro), fino a cereali e oli vegetali i cui costi rimangono su livelli strutturalmente elevati. Roda ha avvertito che la ricostruzione delle scorte di food commodity richiederà tempo, mantenendo alta la vulnerabilità dei mercati, e ha sottolineato come la nuova normativa europea sulla deforestazione complichi ulteriormente il contesto. Pur riconoscendo le dinamiche inflattive ha escluso una bolla speculativa, attribuendo l’aumento dei prezzi principalmente “ad uno squilibrio fondamentale tra domanda e offerta” con gli operatori commerciali che “utilizzano i mercati finanziari anche per l’approvvigionamento fisico”, ed escludendo quindi una bolla speculativa.
Giorgio Dalla Bona ha portato la prospettiva degli operatori, evidenziando la crescente incertezza generata dai dazi commerciali e dalla “complessa implementazione della normativa Eudr, che rischia di causare problemi di approvvigionamento in particolare per la soia certificata”. Nonostante gli investimenti di Cereal Docs International nella tracciabilità, Dallabona ha auspicato un rinvio della norma. Ha inoltre illustrato l’impegno dell’azienda nel promuovere l’agricoltura rigenerativa e nello sviluppo di ingredienti plant-based innovativi, esprimendo al contempo preoccupazione per le politiche internazionali che potrebbero ostacolare la transizione verso un’economia più sostenibile.
Massimo Ambanelli ha presentato CSM Ingredients come “un’azienda all’avanguardia nello sviluppo di soluzioni innovative per l’industria alimentare”, focalizzandosi in particolare su alternative agli ingredienti convenzionali nei settori più volatili come il dairy e le uova. L’innovazione si configura quindi come la chiave per rispondere alle sfide del mercato delle materie prime.
Nonostante alcune previsioni di un possibile riequilibrio nel mercato del caffè per le prossime campagne, Filippo Roda ha messo in guardia sul fatto che “le scorte globali rimangono a livelli critici, inferiori di circa il 40% rispetto al periodo pre-crisi, e la persistente siccità in Brasile rappresenta un’incognita significativa per un effettivo calo dei prezzi”. Anche il mercato del cacao, con dinamiche simili per concentrazione produttiva, ha mostrato una forte vulnerabilità a nuovi shock sui raccolti riportando rapidamente le quotazioni ai massimi.
LE COMMODITY DI ORIGINE ANIMALE
Per quanto riguarda i prodotti di origine animale, Roda ha evidenziato il rallentamento della crescita produttiva di latte in Europa e dinamiche simili nel mercato delle uova, dove la diffusione dell’influenza aviaria ostacola i tradizionali cali stagionali dei prezzi. L’analisi di lungo periodo del prezzo del mais negli Stati Uniti suggerisce che la tempesta perfetta attuale potrebbe rappresentare un nuovo livello di prezzo strutturale, limitando il potenziale ribasso nonostante le previsioni di aumento produttivo. Nel mercato degli oli vegetali, sebbene si osservi un calo rispetto ai picchi del 2022, persistono criticità, in particolare per l’olio di cocco e l’olio d’oliva italiano.
LE STRATEGIE DEGLI OPERATORI
Il dibattito si è poi concentrato sulle contromisure aziendali di fronte alle incertezze normative e commerciali che impattano sul mercato globale delle commodity alimentari. Filippo Roda ha commentato con cauto ottimismo l’imminente entrata in vigore della normativa europea anti-deforestazione (Eudr), suggerendo alle imprese di diversificare il timing degli acquisti, intensificare la market intelligence e utilizzare strumenti di hedging. Giorgio Dalla Bona ha descritto un contesto di mercato reso ancor più complesso dalla politica commerciale statunitense, esprimendo le preoccupazioni del settore per la potenziale carenza di soia certificata legata all’Eudr e auspicando maggiore chiarezza da parte della Commissione Europea. Massimo Ambanelli ha posto l’accento sulle soluzioni alternative agli ingredienti tradizionali, evidenziando come la sua azienda stia sviluppando ingredienti naturali capaci di sostituire prodotti problematici, come nel caso delle uova, il cui prezzo già triplicato negli Stati Uniti ha creato una forte domanda per le alternative di CSM Ingredients.
Di fronte ad un mercato sempre più volatile, le aziende del settore stanno adottando strategie globali per puntare sull’innovazione. Massimo Ambanelli ha illustrato la scelta strategica di CSM Ingredients di investire in un impianto produttivo negli Stati Uniti per garantire una supply chain continua per ingredienti alternativi. L’approccio dell’azienda si basa su “una logica a Lego”, combinando diversi ingredienti naturali per creare alternative funzionali e migliorare il profilo nutrizionale dei prodotti, mantenendo in Italia la fase cruciale di ricerca e sviluppo. Filippo Roda ha definito “particolarmente interessante il caso delle uova”, mentre Giorgio Dallabona ha espresso una netta opposizione ai dazi, sottolineando la vulnerabilità del Sud Europa data la sua elevata dipendenza dalle importazioni di materie prime.
In conclusione, il talk ha evidenziato come le aziende stiano reagendo alla complessità del mercato attraverso investimenti strategici, internazionalizzazione, innovazione tecnologica ed una maggiore collaborazione tra i diversi attori della filiera, con l’obiettivo di costruire filiere più resilienti e sostenibili.