
Il Consorzio del Prosciutto di Parma ha ottenuto un’ulteriore modifica al disciplinare produttivo che prevede l’innalzamento del peso massimo della carcassa dei suini impiegati nella produzione della Dop: da 168 a 180 kg. Di conseguenza, il comparto potrà ora contare su una maggiore disponibilità di suini e di cosce fresche con una pezzatura idonea a supportare le lunghe stagionature.
La modifica recentemente approvata si unisce a quelle già accolte nel 2023, che avevano portato la stagionatura minima da 12 a 14 mesi, abbassato il tenore salino massimo consentito, innalzato il peso del prodotto, ma anche definito in modo più univoco le genetiche suine ammesse e gli incroci consentiti. Tutto questo con l’obiettivo dichiarato di “innalzare ulteriormente gli standard qualitativi del Prosciutto di Parma, consolidarne l’identità e la distintività rispetto ai competitor, ponendo sempre al centro la tutela e la garanzia nei confronti del consumatore”.
Alessandro Utini, Presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, commenta: “Accogliamo con grande soddisfazione la notizia dell’entrata in vigore di questa modifica al nostro disciplinare, sostenuta unanimemente da tutta la filiera produttiva. L’aumento del peso dei suini avrà conseguenze dirette non solo sulla disponibilità di materia prima per le nostre aziende ma anche sulla caratterizzazione e diversificazione del nostro prodotto: il Prosciutto di Parma può essere portato a stagionature elevate, necessitando quindi di un’adeguata quantità di cosce fresche che abbiano un peso sufficiente a supportare lunghi processi di maturazione. La qualità della nostra Dop e la salute del comparto produttivo sono per noi obiettivi di assoluta priorità ed è in questa direzione che continueremo a indirizzare il nostro impegno”.