
In un contesto globale segnato da instabilità economica e cambiamenti climatici sempre più urgenti, l’Italia si conferma un terreno fertile per la crescita dell’economia etica. Il Bilancio Sociale 2024 di Fairtrade Italia racconta un anno in cui il sistema di certificazione ha registrato un incremento tangibile in termini di vendite, aziende coinvolte e benefici diretti per i produttori nei paesi del Sud del mondo.
Secondo i dati, il valore dei prodotti venduti in Italia contenenti almeno un ingrediente certificato Fairtrade ha superato i 550 milioni di euro. Una cifra che include non solo materie prime come banane, cacao, caffè e zucchero di canna, ma anche i prodotti trasformati, come biscotti e snack, che ne contengono. Grazie a queste scelte di consumo consapevole, sono stati generati circa 4 milioni di euro in Premi Fairtrade, la somma aggiuntiva riconosciuta ai produttori per investimenti collettivi in ambito sociale, ambientale ed economico.
Questo rappresenta una crescita del 4% rispetto all’anno precedente, trainata soprattutto dal cacao (oltre 2 milioni di euro), dalle banane (743 mila euro) e dal caffè (332 mila euro). A livello globale, il Premio ha superato i 211 milioni di euro nel 2023, sostenendo milioni di persone in oltre 75 paesi in ambito sanitario, educativo, infrastrutturale e ambientale.
FILIERA ALIMENTARE SOLIDA, SETTORE NON FOOD IN ESPANSIONE
Sul fronte delle filiere, le banane si confermano il prodotto più venduto con oltre 14 mila tonnellate (+1,5% rispetto al 2023). Il cacao ha superato le 10 mila tonnellate (+5%) mentre lo zucchero di canna registra una lieve crescita (+0,5%). Il caffè, nonostante un anno difficile per l’intero comparto a livello internazionale, ha comunque segnato un incremento superiore al 12,5%, superando le 800 tonnellate. Anche il settore non food mostra segnali positivi, con un +40% per il cotone e un +28% per i fiori recisi.
La rete delle imprese italiane coinvolte continua ad espandersi: oltre 300 aziende importano, trasformano e distribuiscono prodotti certificati Fairtrade, con un aumento del 3% rispetto al 2023. In parallelo cresce la presenza del marchio nella grande distribuzione e la varietà delle referenze disponibili sugli scaffali.
CONSUMATORI SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLI
Dietro questi numeri si riflette un cambiamento profondo nelle scelte dei consumatori italiani. La nuova ricerca Nielsen commissionata da Fairtrade Italia mostra che oltre il 60% degli intervistati considera affidabili i prodotti etici, con una brand awareness in crescita di 8 punti rispetto al 2021. Tra chi conosce il marchio, più dell’80% dichiara di fidarsi di esso. Il consumatore contemporaneo premia i marchi che offrono garanzie reali di sostenibilità, che riducono l’impatto ambientale e che mostrano un impegno concreto nei confronti dei diritti umani.
“I dati parlano di un’Italia sempre più coinvolta nel cambiamento. In un mondo che chiede responsabilità, Fairtrade rappresenta una risposta concreta per le imprese e per le persone: un sistema che coniuga rigore, trasparenza e impatto reale – ha dichiarato Paolo Pastore, Direttore generale Fairtrade Italia –. Rafforzare le filiere oggi significa tutelare i diritti umani, affrontare le sfide ambientali e costruire insieme un’economia che guarda al futuro. Non è solo questione di prezzi giusti, ma di responsabilità condivisa”.
FAIRTRADE TRA CERTIFICAZIONE E CONSULENZA
La missione di Fairtrade, infatti, non si limita più alla sola certificazione. L’organizzazione ha ampliato il proprio ruolo, affiancando le imprese anche nella gestione delle nuove sfide normative. L’introduzione di regolamenti europei come l’EUDR (contro la deforestazione) e la CSDDD (sulla due diligence aziendale in materia di sostenibilità) ha spinto Fairtrade a proporre servizi consulenziali capaci di trasformare gli obblighi di legge in strategie d’impatto.
“Vediamo una crescente domanda di prodotti sostenibili e tracciabili da parte di retailer e consumatori. Le aziende italiane stanno dimostrando di saper interpretare con visione il proprio ruolo nella transizione etica – ha commentato Thomas Zulian, Direttore commerciale Fairtrade Italia –. Oggi il nostro compito non è solo certificare, ma accompagnare le imprese con soluzioni concrete: trasformiamo le richieste normative in percorsi strategici, capaci di generare fiducia, valore e impatto reale lungo tutta la filiera”.
Con una presenza sempre più solida nelle filiere globali, un ruolo consulenziale in espansione e una rete crescente di aziende italiane coinvolte, Fairtrade Italia si conferma un attore centrale nell’evoluzione verso un modello economico più equo e sostenibile. Un modello che mette al centro le persone e che, attraverso scelte quotidiane, sta contribuendo alla costruzione di un futuro più giusto per tutti.