
Il colosso neozelandese del kiwi Zespri ha intensificato il suo impegno in Italia per fronteggiare la Kiwifruit vine decline syndrome (Kvds), meglio nota come “moria del kiwi”. La sindrome, che ha già causato la perdita di oltre 8.000 ettari di coltivazioni – circa il 30% della superficie nazionale – principalmente nel Centro e Sud Italia, è una grave minaccia per l’industria. Dal 2020 Zespri ha investito oltre 500.000 euro in un programma di innovazione agronomica volto a sviluppare soluzioni sostenibili per il ripristino della produttività.
La moria è attribuita ad uno squilibrio del suolo, spesso esacerbato da eventi climatici estremi e da una gestione irrigua non ottimale, che indebolisce le piante rendendole vulnerabili ai patogeni.
L’APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE E COLLABORATIVO DI ZESPRI
Per contrastare il fenomeno, Zespri ha creato una task force multidisciplinare che coinvolge partner di filiera italiani come Agrintesa, Apofruit, OP Kiwisole e il Gruppo Salvi, oltre ad un network di istituti di ricerca di spicco. Tra questi, l’Università della Basilicata, l’Università di Bologna, i.ter, CREA-DC e Plant & Food Research in Nuova Zelanda. Dal 2022, l’iniziativa è stata estesa anche alla Francia, ampliando il raggio d’azione della ricerca e sperimentazione. L’obiettivo è trasformare i risultati scientifici in pratiche agricole applicabili, consolidando nuove conoscenze lungo tutta la filiera.
PREVENZIONE E PRECISIONE: IL NUOVO PARADIGMA AGRONOMICO
Il programma di Zespri enfatizza un cambio di paradigma nella gestione degli impianti, ponendo la prevenzione al centro. È fondamentale valutare la salute di suolo e piante per decidere tra recupero o reimpianto, adottando in entrambi i casi pratiche agronomiche mirate e rispettose dell’equilibrio idrico e radicale.
L’irrigazione di precisione gioca un ruolo chiave, con l’impiego di sensori di umidità, bilanci idrici e sistemi digitali per ottimizzare l’uso dell’acqua e prevenire stress radicali. Il monitoraggio continuo tramite misuratori di portata e sistemi automatizzati, unito al miglioramento del drenaggio e della struttura del suolo, mira a rafforzare la resilienza delle coltivazioni.
IL PROGETTO RECUPERO RADICI E L’ESPANSIONE EUROPEA
Nel marzo 2024 Zespri ha lanciato il Progetto Recupero Radici in dodici frutteti pilota situati tra Lazio e Calabria. Questo progetto integrato include la mappatura del suolo, il monitoraggio vegetativo con tecnologia NDVI, l’analisi della biodiversità microbica e la sperimentazione su portainnesti alternativi. I primi risultati evidenziano miglioramenti significativi nella salute delle radici e nella produttività delle piante trattate.
Zespri prevede un’ulteriore espansione del progetto a livello europeo: entro il 2025 saranno coinvolti due nuovi frutteti in Francia e il primo in Grecia, creando una rete transnazionale per lo scambio di conoscenze e l’innovazione agronomica.
GLI OBIETTIVI FUTURI DI ZESPRI
Zespri si propone come partner tecnico e strategico per la filiera del kiwi, con l’obiettivo di contrastare la moria, rigenerare gli impianti, ripristinare la produttività e garantire un futuro sostenibile al settore. Come afferma Nick Kirton, Executive Officer di Zespri per l’emisfero Nord, “il rilancio del kiwi italiano si fonda su un approccio condiviso, basato su scienza, ascolto e innovazione”. L’impegno di Zespri è volto a collaborare con partner e produttori, contribuendo attivamente alla costruzione di “una filiera più resiliente, sostenibile e pronta alle sfide future”.