Olio Dop Terra d’Otranto: via libera al nuovo disciplinare

Il Ministero dell’Agricoltura ha presentato il nuovo regolamento, segnando l'inizio di una fase di rilancio per il prodotto dopo un iter durato ben quattro anni
Olio Dop Terra d’Otranto: via libera al nuovo disciplinare

L’olio extravergine di oliva Dop Terra d’Otranto si prepara a una nuova era di rilancio, grazie all’approvazione del nuovo disciplinare da parte del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. L’annuncio, dato da Coldiretti Puglia in occasione della presentazione ufficiale alla Camera di Commercio di Lecce, chiude un iter durato ben quattro anni e si fonda su tre pilastri cardine: la garanzia dell’origine, l’altissima qualità dell’olio e la libertà d’impresa.

Il decreto ministeriale introduce novità significative, in particolare per quanto riguarda le cultivar ammesse per la produzione dell’olio Dop Terra d’Otranto. Il prodotto dovrà ora contenere almeno il 60% di olive provenienti dalle cultivar tradizionali Cellina di Nardò e Ogliarola, affiancate da nuove cultivar resistenti o tolleranti alla Xylella fastidiosa: Leccino, FS17, Lecciana e Leccio del Corno. Questa integrazione mira a coniugare la tradizione con le esigenze di resilienza e sostenibilità della produzione olivicola pugliese.

La zona di produzione degli oliveti rimane ampia e strategica, ricadendo nell’intera provincia di Lecce e in parte delle province di Brindisi e Taranto. Un aspetto fondamentale del nuovo disciplinare è l’assenza di limiti alla densità di impianto: un segnale in favore della libertà d’impresa, elemento considerato cruciale per lo sviluppo del settore.

Le nuove norme contengono anche interventi volti a innalzare ulteriormente il livello qualitativo dell’olio Dop. Il disciplinare prevede infatti un abbassamento degli indici di acidità e del numero di perossidi, parametri chiave per la purezza e la conservabilità del prodotto. A garanzia della freschezza, sarà inoltre obbligatorio utilizzare olive raccolte al massimo entro il 15 novembre. Completa il quadro normativo una semplificazione delle procedure da seguire per la presentazione e delle caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche richieste per il prodotto, facilitando gli operatori e promuovendo la trasparenza.

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