Salmone norvegese in crescita nel mercato italiano

I dati del Norwegian Seafood Seminar 2025: il prodotto è leader in Italia per preferenze e crescita, mentre crescono baccalà e stoccafisso
Salmone norvegese in crescita nel mercato italiano

Il Norwegian Seafood Seminar 2025, l’appuntamento annuale promosso dal Norwegian Seafood Council (NSC), ha tracciato un quadro positivo del mercato ittico italiano, evidenziando la leadership del salmone norvegese e la robusta crescita di stoccafisso e baccalà. L’evento ha messo in luce l’evoluzione delle abitudini di consumo, con un’attenzione crescente a qualità, sostenibilità e canali digitali.

SALMONE NORVEGESE: ITALIA OLTRE LA MEDIA GLOBALE

Il salmone norvegese si conferma un pilastro della dieta degli italiani. Nel 2025, quasi il 75% dei consumatori lo indica come scelta preferita: un dato che supera ampiamente la media globale del 61%. Questa fiducia si riflette nei numeri: oltre il 90% del salmone consumato in Italia proviene dalla Norvegia.

Le importazioni di salmone dalla Norvegia hanno toccato quota 1.277 milioni di euro, registrando un aumento del +14% a volume e del +9% a valore. Un trend significativo è l’acquisto digitale: il 10% degli italiani acquista salmone norvegese tramite retail online o app.

Tom-Jørgen Gangsø, Direttore Italia del Norwegian Seafood Council, ha commentato: “L’impegno in termini di qualità, trasparenza e sostenibilità è alla base della fiducia dei consumatori italiani. Il nostro obiettivo è valorizzare questi prodotti sul mercato italiano, rispondendo anche alle nuove dinamiche del consumo digitale“.

SOSTENIBILITÀ E VANTAGGI AMBIENTALI

La sostenibilità è un fattore chiave. Il salmone norvegese vanta un profilo ambientale vantaggioso, con una resa commestibile fino al 68% (superiore a pollo, maiale e agnello) e un utilizzo del 99,5% dell’animale, riducendo al minimo gli sprechi. La sua impronta di carbonio è di soli 0,6 kg di CO₂ per chilo di prodotto, tra le più basse del settore.

La sostenibilità è centrale nella strategia del Norwegian Seafood Council,” ha ribadito Tom-Jørgen Gangsø. “Il nostro impegno è comunicare al mercato italiano le pratiche sostenibili dell’industria ittica norvegese, valorizzando modelli di produzione che mettono al centro efficienza, rispetto per l’ambiente e riduzione degli sprechi.”

STOCCAFISSO E BACCALÀ: TRADIZIONE E NUOVI FORMATI

Le importazioni complessive in Italia di prodotti lavorati a base di merluzzo hanno raggiunto i 275 milioni di euro nel 2025, con una crescita del +11% in volume. Nonostante una riduzione delle esportazioni norvegesi dovuta a quote di pesca più restrittive per la tutela degli stock ittici, il mercato italiano di stoccafisso e baccalà si mantiene solido. Secondo i dati NielsenIQ, lo stoccafisso ha registrato una crescita nel canale retail, mentre il baccalà conferma la sua posizione, sostenuto dalla grande distribuzione. Si osserva inoltre una crescita costante nei segmenti ready to eat e ready to cook, che rispondono all’esigenza di praticità senza sacrificare gusto e tracciabilità.

Tom-Jørgen Gangsø ha concluso: “Stoccafisso e baccalà rappresentano un patrimonio gastronomico e culturale. La loro presenza nelle preferenze dei consumatori italiani, insieme all’interesse per i formati pronti e versatili, dimostra come tradizione e innovazione possano convivere nell’alimentazione quotidiana“.

CRESCE IL CONSUMO FUORI CASA

Il consumo di pesce e frutti di mare fuori casa è in forte espansione. Nel 2024, gli italiani hanno consumato oltre 1.093 milioni di porzioni, con un incremento del +3% rispetto all’anno precedente (fonte: dati CREST di Circana). Il salmone si distingue anche in questo settore, con una crescita complessiva del +6,2%.

© Riproduzione riservata