
L’export del vino italiano ha registrato un rallentamento nel primo quadrimestre del 2025, segnando un calo del -0,86% a valore rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato che interrompe una lunga fase di crescita continua per il settore. Tuttavia, emerge un segnale positivo dal Prosecco Dop, che si conferma traino per le esportazioni di spumanti italiani.
SPUMANTI IN FRENATA, MA IL PROSECCO RESISTE
Secondo i dati Istat, gli spumanti italiani nel complesso frenano nei primi quattro mesi del 2025, con un -1,1% rispetto al primo quadrimestre 2024, per un valore totale di 676,2 milioni di euro. I volumi si attestano a 158.172.924 litri (-1,5%). Nonostante questa flessione generale, le bollicine coprono oltre un quarto del totale dell’export vinicolo italiano.
Il Prosecco Dop si distingue, mantenendosi in territorio positivo. Da gennaio ad aprile 2025, le esportazioni di Prosecco ammontano a 527 milioni di euro, con un aumento del +1,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Anche i volumi sono in rialzo, raggiungendo i 121.633.459 litri (+3,4%). Questi dati indicano che circa il 76% degli spumanti italiani esportati è Prosecco Dop, evidenziando il suo considerevole impatto sulla bilancia commerciale. È da notare, però, che rispetto ai dati di marzo anche il Prosecco ha registrato una lieve decelerazione, dato che il confronto tra il primo trimestre 2024 e il primo del 2025 segnava un +4,9% a valore.
USA MERCATO CHIAVE, INCOGNITA DAZI
Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato per gli spumanti italiani, con un valore export di 191,6 milioni di euro e una crescita del 12,5%. Questo dato è superiore alla crescita generale del vino italiano negli Usa (+6,59%), suggerendo che i nuovi trend di consumo favoriscono le bollicine, a partire sempre dal Prosecco. Negli Stati Uniti, il 91,2% degli spumanti italiani esportati è Prosecco Dop a riprova della sua importanza strategica.
Il secondo mercato è la Gran Bretagna, che si attesta a 102,5 milioni di euro, ma mostra un calo del 6,2%. Segnali positivi arrivano dalla Francia, con 43,7 milioni di euro (+15,6%), dal Belgio e dalla Svizzera. La Germania registra un calo, e in Russia l’export italiano segna una drastica perdita, del -47%, rispetto all’anno precedente, con esportazioni pari a 25,7 milioni di euro. Sorprende la Cina che, pur con un peso limitato sull’export totale (1,9 milioni di euro), cresce del +7,4%.
Il successo negli Stati Uniti è un chiaro indicatore di come i nuovi trend di consumo stiano spingendo le vendite delle bollicine italiane. Tuttavia, il futuro prossimo sarà fortemente influenzato dalla decisione definitiva sui dazi Usa. La minaccia del 30% a partire dal primo agosto, mentre le trattative con l’UE proseguono, potrebbe ridisegnare del tutto l’andamento delle bollicine italiane sui mercati esteri. La resilienza del Prosecco è un dato confortante ma la sua traiettoria, così come quella dell’intero comparto vinicolo italiano, dipenderà in larga parte dagli esiti di queste negoziazioni.