
Il pane, simbolo di convivialità e tradizione, è un pilastro della gastronomia italiana e resta centrale nelle abitudini alimentari: due italiani su tre (66%) lo consumano quotidianamente, più di pasta, verdura, frutta, carne, latte e formaggi. Lo rivela una nuova indagine di Too Good To Go in collaborazione con l’istituto di ricerca Appinio, diffusa in occasione della Giornata Mondiale del Pane (16 ottobre).
L’alimento si colloca al terzo posto tra i simboli della cucina nazionale, dopo pizza e pasta, e il consumo medio si attesta su oltre 500 grammi a settimana (circa cinque o sei panini) per tre italiani su quattro, con punte più alte nel Mezzogiorno, dove il 55% supera i 750 grammi. La tipologia più acquistata è la ciabatta (34%), seguita da pagnotta (30,6%) e filoncino o sfilatino (24,7%).
Nonostante la sua importanza, l’indagine mette in luce un elevato livello di spreco: in media, ogni settimana viene buttato un panino a persona. Sette italiani su dieci (70%) ammettono infatti di acquistarne più del necessario e la maggior parte (70%) spreca fino al 10% del pane comprato, ma oltre un quinto (21,8%) dichiara uno spreco fino al 25%.
IMPATTO ECONOMICO E AMBIENTALE DELLO SPRECO
Lo spreco di circa un panino a settimana a persona, moltiplicato su scala nazionale, ha un impatto significativo: l’impronta di carbonio del pane varia tra 256 e 2.300 g CO2e/kg, e per produrre un kg di pane sono necessari in media 1.608 litri di acqua, l’equivalente di 32 docce.
Mirco Cerisola, Country Director di Too Good To Go Italia, commenta: “Il pane è uno degli alimenti simbolo della nostra tradizione, ma purtroppo rientra tra i più sprecati. I dati della ricerca mostrano quanto sia urgente ripensare le nostre abitudini quotidiane, valorizzando ogni singolo panino acquistato. Ridurre lo spreco di pane significa rispettare il lavoro di chi lo produce, le risorse impiegate e prendersi cura del nostro pianeta. Ogni briciola conta”.
Le principali cause dello spreco sono il pane che diventa secco o raffermo (62%) o la comparsa di muffa (40%), seguite dagli avanzi dei pasti (12,8%).
SOLUZIONI E RUOLO DELLA PANETTERIA DI FIDUCIA
Per contrastare lo spreco, gli italiani adottano già alcune soluzioni: il 60% lo congela, il 48% lo trasforma in nuove ricette e il 32% ne riduce la quantità acquistata.
Cresce anche la disponibilità ad acquistare pane del giorno prima: il 76,1% degli intervistati si dichiara propenso a farlo, e il 44,6% lo farebbe più volentieri se scontato. Dalle panetterie di fiducia, oltre a varietà (44,6%) e prezzi convenienti (41,7%), un italiano su tre vorrebbe trovare soluzioni efficaci contro lo spreco alimentare.
L’app Too Good To Go risponde a questa esigenza, offrendo la possibilità di acquistare a prezzo conveniente le eccedenze. Testimonianze positive arrivano dai partner:
- Davide Longoni, titolare dell’omonimo panificio, che dal 2021 ha contribuito a salvare oltre 17.000 pasti tramite l’app, afferma: “La nostra politica aziendale è vicina allo zero spreco: eventuali avanzi vengono recuperati o donati. Too Good To Go si integra perfettamente in questa prospettiva, permettendoci di ridurre ulteriormente gli sprechi e raggiungere clienti sensibili al tema”.
- Gabriele Bonci, con i suoi locali Pizzarium e Panificio Bonci, ha contribuito finora a salvare oltre cinque tonnellate di cibo dal 2024: “Combattere lo spreco significa valorizzare questo lavoro fino in fondo. Con Too Good To Go diamo nuova vita agli invenduti. È un modo semplice ed efficace per unire sostenibilità e crescita”.