
La Gdo italiana si prepara ad una trasformazione digitale, e Tuidi, startup italiana fondata da Giulio Martinacci e Vincenzo Morelli che ha appena chiuso un aumento di capitale da tremilioni di euro, si candida a guidare questo cambiamento.
L’operazione, finalizzata a rafforzare la traiettoria di crescita e l’espansione della piattaforma proprietaria di machine learning, è stata sottoscritta da due investitori istituzionali: Vertis SGR – tramite i fondi Vertis Venture 6 Digital Sud (parzialmente finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU) e Vertis Venture 7 Digital Puglia – e Azimut – attraverso i fondi Azimut Eltif – Venture Capital ALIcrowd III e IV e il fondo Azimut Digital Equity Italy gestiti da Azimut Libera Impresa SGR.
La partnership strategica di Tuidi si arricchisce anche dell’ingresso di QBerg, player attivo nel market research e price intelligence, che affiancherà la startup nel suo piano di sviluppo. L’attenzione degli investitori è focalizzata sulle inefficienze che tuttora affliggono il retail, dovute a una gestione dei dati non ottimale.
Guido Bocchio, Head of venture capital di Azimut Libera Impresa, ha evidenziato la portata del problema: “Con oltre 28.000 punti vendita in tutta Italia, la Gdo rappresenta un mondo con molte aree di miglioramento: oltre il 7% del fatturato è eroso da inefficienze come rotture di stock e sprechi che impoveriscono la competitività dei retailer. Tuidi rappresenta la possibilità di migliorare concretamente questo problema”.
Anche l’esperienza quotidiana del consumatore testimonia la necessità di innovazione, come sottolinea Giacomo Giurazza, Partner di Vertis SGR: “Da consumatore vedo ogni giorno problemi nei supermercati: da scaffali vuoti a prezzi che non soddisfano le aspettative. Tuidi dimostra che esiste una tecnologia all’avanguardia capace di affrontare queste criticità reali”.
DELPHI: IL CONTROLLER AI PER IL PUNTO VENDITA
Il cuore della soluzione di Tuidi è Delphi, una piattaforma basata su modelli di machine learning proprietari che agisce da “controller di punto vendita”. Elaborando milioni di dati e incrociandoli con variabili interne ed esterne, il sistema è in grado di anticipare i comportamenti di acquisto dei consumatori e suggerire quotidianamente la migliore gestione per:
- Approvvigionamento;
- Prezzi di sell-out;
- Assortimenti;
- Turni del personale.
L’impatto di Tuidi sui propri clienti è già misurabile: la società ha gestito oltre 620 milioni di prodotti e ha contribuito a generare aumenti delle vendite fino al +2% e una diminuzione dei costi degli ordini fino al -10%. Tra i clienti che hanno già beneficiato della piattaforma figurano realtà come Conad Centro Nord, Maiora, Retail Pro, Ama Crai Est e Gruppo Romano.
Fabrizio Pavone, Founder e Ceo di QBerg, ha sottolineato il valore strategico della partnership: “L’ingresso di QBerg in Tuidi rappresenta non solo un investimento, ma la scelta di accompagnare una realtà tecnologica capace di incidere sulle dinamiche della Gdo. L’avanguardia della loro tecnologia ci ha convinti a intraprendere un percorso comune, con l’obiettivo di sostenerne l’espansione”.
UNA LEVA DI COMPETITIVITÀ
Per i founder, la visione è chiara: trasformare il settore alimentare italiano in un modello di innovazione tecnologica. “L’Italia ha nell’alimentare uno dei suoi settori più iconici e riconosciuti nel mondo – spiegano Giulio Martinacci e Vincenzo Morelli – e il nostro obiettivo è far sì che diventi anche un modello di innovazione tecnologica. Un Paese in cui il food tech non sia una promessa futura, ma una leva reale di competitività, sostenibilità e qualità per consumatori e retailer”.