Il gruppo Amadori ha presentato la relazione di sostenibilità 2024, che segna un anno di consolidamento strategico e di investimenti mirati a “trasformare la sostenibilità in leva di creazione di valore nel lungo periodo”.
Giunta alla quinta edizione, la relazione rappresenta un passaggio chiave: è infatti la prima redatta secondo i criteri Esrs (European sustainability reporting standards), anticipando gli obblighi della Corporate sustainability reporting directive (Csrd). Per la prima volta il gruppo ha inoltre svolto l’analisi di doppia rilevanza, valutando sia l’impatto delle proprie attività su ambiente e comunità, sia gli effetti dei temi Esg sui risultati economico-finanziari.
LA FILIERA ITALIANA DI AMADORI E IL BENESSERE ANIMALE
Elemento distintivo del modello Amadori resta la cultura di filiera, a supporto di una nutrizione sostenibile e accessibile. Le filiere premium confermano l’impegno strutturale sul benessere animale:
- Il Campese, prima e più grande filiera italiana di pollo allevato all’aperto senza uso di antibiotici;
- Qualità 10+ e Amadori BIO, anch’esse antibiotic free.
I risultati nel tempo sono significativi: riduzione dell’uso di antibiotici del -97,8% nella filiera del pollo e del -93,9% in quella del tacchino (dato comparato 2024 vs 2011).
AMBIENTE ED ENERGIA
Nel 2024 Amadori ha proseguito nel miglioramento del sistema di gestione ambientale attraverso processi e tecnologie a minore impatto. Questo percorso ha portato alla certificazione UNI EN ISO 50001 per la gestione dell’energia anche per lo stabilimento Avicoop di Santa Sofia (FC), che si aggiunge ai siti di Cesena e Mosciano S. Angelo. L’attenzione alle tematiche energetiche si riflette inoltre nell’uso di energia da fonti rinnovabili, cresciuto del 72% rispetto al 2023.
PERSONE, INCLUSIONE E SICUREZZA
La sostenibilità sociale resta un pilastro strategico. Amadori si conferma un gruppo inclusivo, con il 27% dei collaboratori di origine straniera e oltre 80 nazionalità rappresentate. Sul fronte salute e sicurezza, nel 2024 sono state erogate oltre 64.000 ore di formazione.
È inoltre iniziato il percorso verso la certificazione per la parità di genere, che ha già portato a un risultato concreto: Gesco SCA, società della filiera, ha ottenuto la certificazione UNI/PdR 125:2022, rilasciata da Kiwa Cermet Italia.
NUOVA GOVERNANCE ESG
Nel corso del 2024 è stata rafforzata la governance della sostenibilità con l’istituzione della funzione Innovation&Esg all’interno della Direzione Centrale Marketing Strategico. A supporto del Piano Strategico operano il Sustainability Committee, con funzioni di indirizzo e controllo, e l’Esg Team, responsabile dell’implementazione dei progetti e della rendicontazione.
“La cultura di filiera è il nostro elemento distintivo e la sostenibilità un’opportunità per creare valore a lungo termine”, sottolinea Denis Amadori, Ad del gruppo. “Con il Piano Esg 2030 e il nuovo modello integrato di governance vogliamo elevare l’efficienza operativa e guidare la filiera agroalimentare verso una nutrizione sempre più sostenibile e accessibile”.