Deceduto il “re dei wafer”, Armin Loacker

Seconda generazione dell’azienda famosa in tutto il mondo per la produzione di wafer, insieme alla sorella aveva contribuito allo sviluppo del gruppo
Deceduto il “re dei wafer”, Armin Loacker

E’ mancato ieri a Bolzano Armin Loacker, esponente della seconda generazione dell’azienda sudtirolese famosa nel mondo per i wafer e artefice del suo sviluppo insieme alla sorella Christine. L’azienda altoatesina attualmente conta un migliaio di dipendenti con un giro d’affari di 330 milioni e viene guidata dai figli di Armin, Andreas e Martin Loacker, e dal nipote Ulrich Zuenelli. Loacker, fondata da Alfons Loacker, dal 1925 produce specialità di wafer e cioccolato.

LOACKER: L’EVOLUZIONE DELL’IMPERO DEI WAFER

Nel corso degli ultimi 90 anni, l’azienda familiare si è evoluta da piccola pasticceria di Bolzano a marchio conosciuto in tutto il mondo e presente in oltre 100 Paesi. Oltre ai due stabilimenti produttivi, uno sull’altipiano di Renon sopra Bolzano e uno nel Tirolo austriaco, Loacker gestisce anche sette Loacker Stores. Nonostante la sua impronta fortemente internazionale, l’azienda segue strategie di business sostenibili. Nel 2017 sono stati prodotti complessivamente 876 milioni pezzi e ogni giorno vengono lavorate 5 tonnellate di nocciole tostate. Sul podio dei paesi che consumano più wafer Loacker, alle spalle dell’Italia, a sorpresa si piazzano Arabia Saudita e Corea del Sud.

La redazione di Food e Dolcesalato ebbe modo di incontrare personalmente Armin Loacker quando fu insignito dell’ European Candy Kettle Award, l’Oscar del settore dei prodotti dolciari. Uno dei tanti riconoscimenti all’azienda leader mondiale nel settore dei wafer.

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