Costco, nel mirino l’espansione in Europa e in Cina

Dopo i risultati sorprendenti dell’ultima trimestrale, la catena americana pianifica la strategia per il 2015. Aprirà anche in Italia?
Costco, nel mirino l’espansione in Europa e in Cina

Il 2014 non sarà dimenticato facilmente dal management di Costco. E non solo perché il retailer americano, mentre i competitor erano alle prese con un’ondata di scioperi senza precedenti per gli aumenti salariali, poteva vantare uno dei modelli di business più responsabili. Stipendi superiori alla media, ma anche una serie di benefit per i dipendenti tutt’altro che comuni. Un altro sigillo all’anno di grazia del player è arrivato però dai risultati dell’ultima trimestrale, ben superiori alle attese. Gli utili infatti sono cresciuti del 17%, con le vendite complessive in aumento di 7,4 punti percentuali. Più che positive sono state anche le performance registrate nei nuovi punti vendita, aperti sia negli Stati Uniti che in Canada e Australia. Confermare questo trend è insomma il primo proposito per il 2015. Dunque, saranno tre le grandi priorità del rivenditore:

1- Accelerare l’espansione. Nei prossimi mesi sono previste trentuno nuove aperture. Poco più della metà di queste riguarderanno gli Usa, altre invece Australia, Corea, Canada, Regno Unito e Taiwan. Nella seconda metà del 2016, invece, il retailer conta di inaugurare una seconda sede in Spagna, mentre non ha abbandonato affatto l’idea di entrare a breve in Francia, mentre si mormora anche di un possibile interesse per il mercato italiano. Nel mirino c’è anche un eventuale ingresso nel mercato cinese, dove già offre prodotti online in collaborazione con Alibaba.

2- Più investimenti nell’ecommerce.  Il canale già pesa per il 20% delle vendite e nel prossimo anno sarà ulteriormente sviluppato. Continueranno infatti le partnership con Google Express e con Instacart, con l’obiettivo di coprire anche altre aree degli Stati Uniti.

3- Fidelizzare con creatività. Spazio a promozioni innovative e buoni sconto, capaci di attrarre soprattutto un target giovane e, in particolare, i cosiddetti millennials, cioè i nati nel nuovo millennio.

© Riproduzione riservata