Poliedro, un indice di sostenibilità per le pmi food

Poliedro, un indice di sostenibilità per le pmi food

Uno strumento di autovalutazione a disposizione delle aziende piemontesi che operano nell’agroalimentare di qualità per valutarne la struttura produttiva e migliorarne la competitività, in un mercato in cui sempre di più è la cura dei dettagli a rivelarsi vincitrice.
Si chiama Indice Poliedro (Pollenzo Index environmental and economics design) ed è il progetto di ricerca finanziato dalla Regione Piemonte che ha coinvolto l’Università degli Studi di Scienze gastronomiche, il Dipartimento di Architettura e design del Politecnico di Torino e i dipartimenti di Management, e di Scienze economico-sociali e Matematico-statistiche dell’Università degli Studi di Torino.
Sotto la lente del team multidisciplinare di ricercatori che ha sviluppato il prototipo, gli aspetti di sostenibilità ambientale, economica e sociale di sei realtà del territorio specializzate in tre prodotti rappresentativi della tradizione enogastronomica piemontese: Venchi di Castelletto Stura e Candifrutto Bottega del Cioccolato di Torino per la filiera cioccolato, La Granda Trasformazione di Genola (Cn) e Azienda Agricola Scaglia di Rivoli (To) per le carni e i salumi, FontanaFredda di Serralunga d’Alba (Cn) e Cantina dei Produttori del Nebbiolo di Carema (To) per la filiera del vino.
A ispirare i ricercatori, la necessità espressa da un numero sempre maggiore di consumatori desiderosi di riscoprire i prodotti della cucina tradizionale con un occhio sempre attento alla sostenibilità, ma che si sentono spaesati di fronte al numero crescente di norme e certificazioni.
L’Indice Poliedro è uno strumento di autovalutazione scientificamente misurato e sperimentato che le aziende possono utilizzare per migliorare le loro performance produttive e ambientali: dalle emissioni di CO2 al consumo di acqua, dalla gestione della biodiversità all’utilizzo del packaging. La complessità dell’indice si esprime sinteticamente in un valore numerico da 0 a 3 e può rappresentare una leva di comunicazione in più per trasmettere ai propri clienti valori e caratteristiche aziendali in maniera chiara e immediata.
In particolare si valutano:
a) la sostenibilità ambientale:
Qui la fase agricola è misurata attraverso l’analisi dei diversi sistemi ambientali: suolo, acqua e aria, biodiversità e paesaggio ed energia.
La fase di trasformazione misura l’ecoefficienza attraverso la riduzione degli impatti (es. la riduzione di utilizzo di energia)
La fase packaging alimentare misura i requisiti ambientali, funzionali, di design e di comunicazione.
b) la sostenibilità economico-aziendale:
che descrive l’inserimento di attività e progetti sostenibili all’interno dell’impresa (es. la costruzione di impianto aziendale fotovoltaico, o l’ edificazione di strutture ecosostenibili all’interno dell’azienda) quantificandoli nell’esercizio contabile.
c) la sostenibilità sociale:
Che definisce 95 indicatori raggruppati in base a 5 gruppi di stakeholder di riferimento: (Clienti/consumatori, Comunità locale, fornitori, Lavoratori dipendenti, Mercato/concorrenza) e attiene al riconoscimento dei diritti legittimi di questi.
I risultati di questa prima fase della ricerca portano a dire che le aziende che hanno contribuito a testare il modello si attestano su livelli intermedi di sostenibilità, dimostrando però grande sensibilità e voglia di migliorare. Un confronto su un campione piu ampio e rappresentativo sarebbe pertanto necessario al fine ottenere una maggiore significatività della ricerca. Emanuela Taverna

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