Cacao, la paura di Ebola ‘contagia’ i prezzi

I corsi della materia prima sono in forte rialzo per le voci che l'epidemia che sta sconvolgendo alcuni stati africani possa arrivare anche in Costa d'Avorio, primo produttore mondiale
Cacao, la paura di Ebola ‘contagia’ i prezzi

L’epidemia di Ebola che sta sconvolgendo interi stati dell’Africa occidentale con la sua messe di decessi e terrore si sta trasformando in un piccolo incubo anche per l’industria del cioccolato. Il cacao sta, infatti, letteralmente volando da settimane sulla paura, confermata anche dal Wall Street Journal, che l’epidemia che colpisce la Liberia potrebbe presto diffondersi nella confinante Costa d’Avorio. Ovvero il primo produttore, e soprattutto il primo esportatore, mondiale di questa materia prima. Qualche focolaio è già presente in Nigeria, terzo produttore africano di questa materia prima coloniale. Le quotazioni sul mercato future di New York hanno raggiunto i 3.300 dollari per tonnellata, e si avvicinano pericolosamente ai massimi toccati nel 2011. Inutile dire che questo finirà per avere un impatto sui prezzi e forse anche sui consumi, già in calo per alcuni segmenti dell’offerta proprio quando si va verso la stagione invernale, ovvero quella dove i consumi crescono.

Da inizio dell’anno le quotazioni sono cresciute di un 20% abbondante, seconde solo al caffè colpito da attese di uno scarso raccolto in Brasile a causa della siccità. A differenza del caffè, il cacao non avrebbe di questi problemi: il raccolto, che in Costa d’Avorio e in Ghana parte a ottobre, si annuncia abbondante sulla carta ma quel che preoccupa i mercati finanziari – o sui cui la finanzia sta speculando adesso – è che non si realizzi per la particolare struttura dell’offerta in questi paesi. Il cacao, quantomeno in Africa, è ancora una coltivazione con una filiera molto frammentata: piccoli agricoltori spesso con scarsi mezzi e logistica, che potrebbero entrare in difficoltà se Ebola dovesse diffondersi in queste regioni.

Le fiammate rialziste, sui cui la speculazione finanziaria getta benzina, vivono comunque su trend rialzisti di tipo strutturale, dato che il consumo di cioccolato è in crescita grazie al contributo soprattutto dell’Asia, e potrebbero non affievolirsi di molto se dovesse rientrare l’allarme legato al mortale virus. Sulla bilancia, da un lato la stagione 2013/2014 dovrebbe chiudersi ancora con un calo degli stock, secondo quanto riferisce l’International Cocoa Organization (Icco) di Londra, mentre dall’altro la prossimo raccolto è annunciato globalmente in crescita del 10%, se non ci saranno i problemi legati all’Ebola. E questo potrebbe rimpinguare gli stock, tornando in surplus. Per il momento il prezzo del burro di cacao, che segnala con buona precisione la domanda dell’industria del cioccolato, è ancora visto in crescita, e questo spinge al rialzo i prezzi della materia prima, come si assiste in questi frangenti. Solo verso fine anno, una volta partito il raccolto di ottobre, si capirà meglio se i prezzi potranno fermarsi.

L’inverno degli amati di tavolette e praline si annuncia comunque un po’ più costoso. Ma si sa, i vizi non sono mai a buon prezzo, anche quelli più innocenti.

 

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