Scordamaglia, ecco perchè il modello agroindustriale italiano è il più sostenibile

Il comparto ha dimezzato in trent’anni l’utilizzo dell’acqua e negli ultimi dieci ha raggiunto un alto grado di efficienza energetica abbassando i consumi del 20%, ha ridotto le emissioni di gas serra del 30% e ottimizzato il packaging, diminuendo l’impiego di materia prima del 40%
Scordamaglia, ecco perchè il modello agroindustriale italiano è il più sostenibile

“L’Expo è una preziosa occasione per valorizzare in modo netto il contributo che le nostre imprese e i nostri prodotti possono dare al mondo”. È quanto dichiarato da Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, la federazione di Confindustria che riunisce le associazioni del comparto produttivo alimentare italiano, intervenuto alla presentazione di ‘Fab Food. La fabbrica del gusto italiano’ (vedi video sotto), la mostra dedicata all’alimentazione industriale sostenibile curata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, che Confindustria ospiterà durante i giorni di Expo 2015 nel Padiglione Italia.

“L’industria alimentare italiana, che si pone al fianco dell’agricoltura nell’impegno di riduzione dell’impatto ambientale – spiega Scordamaglia – ha dimezzato in trent’anni l’utilizzo dell’acqua e negli ultimi dieci ha raggiunto un alto grado di efficienza energetica abbassando i consumi del 20%, ha ridotto le emissioni di gas serra del 30% e ottimizzato il packaging, diminuendo l’impiego di materia prima del 40%”.

“L’Italia – ricorda Scordamaglia – vanta un’industria alimentare prima in Europa per prodotti tipici e al top per severità e numerosità dei controlli di processo di prodotto. I produttori investono ogni anno il 2% del fatturato, circa 2,6 miliardi di euro, per garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari che i consumatori portano in tavola. Dieci miliardi di euro (8% del fatturato) sono dedicati a ricerca, sviluppo e innovazione, mentre l’1,6% all’innovazione di processo e di prodotto. A questo – continua ilpresidente di Federalimentare – si aggiunge l’impegno con le istituzioni di favorire corretti modelli di consumo: in 5 anni l’industria italiana ha migliorato il profilo nutrizionale di oltre 4 mila prodotti. Il settore aiuta il consumatore a compiere scelte consapevoli, ha anticipato l’obbligo di etichetta, adotta un marketing e una comunicazione responsabile, a salvaguardia soprattutto dei bambini. Promuove l’educazione alimentare, a scuola e in famiglia”.

Per Federalimentare, le tecnologie e il know how dell’industria alimentare italiana, assieme alle caratteristiche strutturali della filiera, possono offrire modelli non standardizzati e ‘su misura’ alla sfida ‘Nutrire il pianeta, Energia per la vita’ che affrontano molti paesi in via di sviluppo. “In questo senso – conclude Scordamaglia – l’Expo rappresenta un’occasione unica per valorizzare in modo decisivo e totalizzante il contributo di sviluppo che possono dare al mondo le nostre imprese e i nostri prodotti”.

 

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