Citterio sempre più vicina all’acquisizione di Parmacotto

Citterio sempre più vicina all’acquisizione di Parmacotto

Il cda ha dato il via libera all'investimento nella ristrutturazione del gruppo parmense. Per la decisione finale bisogna attendere il 9 maggio
Citterio sempre più vicina all’acquisizione di Parmacotto

Il rilancio di Parmacotto potrebbe passare da Citterio. Ma per conoscere il nuovo corso del gruppo parmense occorre attendere ancora qualche settimana: è  fissata infatti per il 9 maggio la proposta di concordato preventivo attraverso la deposizione presso il Tribunale di Parma del piano di ristrutturazione del debito (che per la sola capogruppo Parmacotto a fine 2013 si attestatava sui 132,1 milioni di euro lordi, di cui 40 con i fornitori) per proseguire l’attività secondo l’articolo 182 bis.  La prospettiva più concreta è l’opzione di cessione e il vaglio all’ingresso di nuovi investitori interessati a rilevare l’azienda in concordato è condotto dalla stessa famiglia Rosi affiancata da due professionisti advisor.

In lizza per l’acquisizione di uno dei marchi più accreditati e noti dell’alimentare italiano ricordiamo ci sono anche Amadori, Rovagnati, la spagnola Campofrio, che detiene il marchio Fiorucci, e Citterio. Ma secondo quanto riporato dal Corriere della Sera, la proposta di quest’ultimo è apparsa “la più convincente nell’ambito di una valutazione complessiva dei potenziali candidati a ricoprire il ruolo di futuri soci di Parma”.

A sua volta il Gruppo Citterio – che conta otto stabilimenti in Italia e uno negli Stati Uniti e registra nel 2014 ricavi netti stimati per 380 milioni di euro e un Ebitda di 40 – ha approvato in un consiglio di amministrazione che si è tenuto la scorsa settimana la proposta di investimento nella ristrutturazione di Parmacotto, compiendo un ulteriore step verso un’aggregazione tutta italiana, in un settore molto battagliato e concorrenziale come quello dei salumi. Ora tocca alla famiglia Rosi decidere e tra gli aspetti da valutare, c’è se restare con una quota minoritaria oppure uscire dalla società.

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