Alleanze tra retailer, l’antitrust francese resta scettica

Il presidente dell’autorità garante della concorrenza evidenzia una serie di timori sulle strategie delle insegne. E non esclude futuri interventi
Alleanze tra retailer, l’antitrust francese resta scettica

Il parere dell’antitrust finora non è stato particolarmente severo. Anzi, in molti ritengono che l’autorità francese garante della concorrenza abbia in realtà concesso la sua benedizione agli accordi strategici tra le insegne, limitandosi a qualche raccomandazione formale. Ma per i retailer impegnati nelle politiche di partnership, invece, la questione è tutt’altro che risolta e archiviata. A precisarlo, infatti, è lo stesso numero uno dell’Autorité de la concurrence, nel corso di un’intervista al magazine LSA. Bruno Lasserre, del resto, ha evidenziato una serie problematiche ancora latenti, a cominciare per esempio dagli effetti di queste intese sulle politiche dei fornitori. Si teme insomma il rischio che quest’ultimi possano indebolirsi e investire meno sulla qualità, con conseguenze dirette per i consumatori. Le centrali d’acquisto, d’altronde, non sono affatto uno strumento che penalizza in sé  la concorrenza, anzi, possono contribuire a renderla più efficiente e, nel contempo, stimolare positivamente il mercato. L’interesse degli shopper deve restare però prioritario, garantendo nel contempo la trasparenza delle operazioni. Secondo il presidente dell’autority, quindi, ogni situazione andrà ancora approfondita singolarmente e con la massima attenzione. A cominciare dall’asse tra Auchan e Système U che, come annunciato dai rispettivi management, riguarda direttamente anche la logistica e i punti vendita. In questo caso, sentita anche la posizione della Commissione Europea, l’autorità garante potrà imporre le sue condizioni, forte anche dei maggiori poteri previsti con la legge Macron. Per quanto riguarda poi Casino e Intermarché, dalle parole di Lasserre traspaiono alcune perplessità sulle modalità di negoziazione con i fornitori, anche per il timore di potenziali scambi di informazioni riservate.

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