Bolton, la Spagna è sempre più centrale

La società italiana è sempre più leader in Spagna grazie al consolidamento della spagnola Garavilla, presa nel 2015. Continua la guerra planetaria, a colpi di acqusizioni, con Dongwon e Thai Union
Bolton, la Spagna è sempre più centrale

E’ un investimento decisamente importante e strategico quello che ha fatto il gruppo Bolton nella società spagnola Garavilla, perfezionato a inizio di quest’anno. La società italiana aveva acquisito nel 2015 il 75% delle azioni della società di conserve ittiche basca: un pacchetto di controllo che è iscritto nel bilancio consolidato del gruppo Bolton per 163 milioni di euro, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa MfDowjones. Il valore dell’acquisizione della società conserviera iberica, che ha sede a Mundaka (vicino Bilbao), è emerso solo adesso perché l’operazione è stata condotta senza grandi clamori in Italia, dove la famiglia Nissim mantiene da sempre un profilo comunicativo molto basso anche per le iniziative straordinarie di un certo peso. La maggioranza delle quote era di proprietà del fondo di private equity Mch, che l’aveva in portafoglio dal 2010, e la famiglia Garavilla è rimasta comunque nell’azionariato.

LEADER IN SPAGNA CON GARAVILLA E CALVO –  L’acquisizione del produttore basco, che nel 2014 ha riportato ricavi per circa 330 milioni di euro (in leggero calo) con un margine operativo lordo all’incirca pari a 30 milioni, consente al gruppo italiano di consolidare ancor di più la propria leadership in Spagna, un mercato importantissimo per il tonno, sia nella filiera produttiva sia in quella della distribuzione, dato che rappresenta il secondo mercato mondiale per consumo pro-capite dietro solo al Portogallo. Bolton, infatti, è proprietaria dal 2012 di circa il 40% del gruppo Calvo, leader indiscusso del settore e tra le maggiori società mondiali nel tonno, che nel 2015 ha riportato un fatturato netto pari a 787 milioni di euro. A questa presenza, di peso seppur non di maggioranza (e non consolidata), adesso si aggiunge il pacchetto di controllo di Garavilla, accreditata come la quarta società per volume d’affari di Spagna attraverso i marchi Isabel e il premium brand Cuca. Il doppio investimento rappresenta, dunque, un blocco di mercato importante per la società che in Italia è proprietaria dei brand Rio Mare e Palmera.

MAROCCO E SUD AMERICA, NUOVE AREE DI SVILUPPO PER BOLTON Garavilla ha un altro punto che la rende molto appetibile: la diversificazione geografica dei suoi stabilimenti, oltre che dei suoi mercati di sbocco: al di fuori della Spagna è presente in Marocco (Agadir) ed Equador, base produttiva per tutto il mercato delle Americhe ed è accreditata di ben quattro navi da pesca. Due Paesi nei quali la società italiana non era direttamente presente con una propria filiale, cui si aggiunge la Colombia che rappresenta un mercato di sbocco importante per la società.

PROSEGUE LA BATTAGLIA MONDIALE NEL TONNO – L’acquisizione di Garavilla da parte di Bolton non va letta solo come opportunità di crescita per linee esterne in un mercato (il tonno) che non ha più ampi spazi di incremento dei consumi procapite, almeno nei paesi sviluppati. Va anche letta come mossa difensiva verso gli altri grandi player globali nel settore del tonno e conserviero ittico, tra cui la coreana Dongwon Industries and Thai Union Frozen Products, proprietario del marchio Mareblu in Italia e che negli ultimi anni ha avviato una aggressiva e costosa campagna acquisti a livello europeo e mondiale (la norvegese King Oscar e la francese Mer Alliance nel salmone e l’americana Bumble Bee seafoods nel tonno, valutata un miliardo e mezzo di dollari).

Proprio Thai Union soffiò a Bolton, stando alle cronache di settore del tempo, la società francese MW Brands, proprietaria di Mareblu, e il gruppo dei Nissim si rifece conquistando il 40% di Calvo a spese dei coreani di Dongwon. Tutti e tre avevano fatto un’offerta per Garavilla, e anche questa volta l’ha spuntata Bolton.

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