Bebè in arrivo: come cambia la spesa dei Millennials?

Entro i prossimi dieci anni l’80% della generazione Y americana diventerà genitore. E il modello di acquisto somiglierà sempre più a quello dei senior
Bebè in arrivo: come cambia la spesa dei Millennials?

E’ probabilmente la categoria di consumatori più monitorata e analizzata dagli esperti di mercato. Eppure, nonostante questo primato, tante opinioni e credenze sulle abitudini di acquisto della generazione Y potrebbero essere in realtà sbagliate. Oppure sono destinate a diventarlo entro poco tempo. Il motivo, secondo una ricerca della piattaforma marketing Crowdtap, è davvero molto semplice. Nel prossimo decennio, infatti, almeno 60 milioni di millennials americani, pari quindi all’80% del totale, diventeranno genitori. E proprio per questo, insieme alla scala delle priorità, cambierà anche il loro modo di fare la spesa, somigliando sempre più a quello responsabile della fascia senior. Dunque quegli stessi giovani noti per le case in affitto e i pasti al ristorante, ribalterebbero completamente lo stereotipo, imitando invece nelle scelte i più anziani, pur arrivando al matrimonio con un’età media decisamente superiore.

LE MOSSE DEI RETAILER – Acquistare un’abitazione e un’automobile sarà quindi il principale assillo dei millennials con prole. Ma anche nel grocery si prepara una sorta di controrivoluzione. Non a caso, retailer come Target, Wal-Mart e Kroger, stanno ridefinendo le loro strategie per attrarre le giovani mamme, con l’obiettivo di fidelizzarle. Se Brian Cornell, ceo di Target, ha addirittura organizzato una serie di tour a casa dei clienti, così da comprenderne meglio le abitudini d’acquisto, gli altri due big della distribuzione puntano sempre più sull’offerta di prodotti biologici. Whole Foods, invece, si affida all’espansione della nuova insegna 365.

CHI VINCE TRA I FAST FOOD – Che quella attesa dai millennials sia dunque considerabile un’evoluzione o un’involuzione, dipende forse dai punti di vista. Sicuramente però il maggiore contraccolpo della loro mutazione sarà a carico delle catene di fast food. La ricerca di cibi più sani, insomma, li spingerà lontano da un player come McDonald’s, tuttavia già impegnato a recuperare terreno offrendo nuove opzioni salutiste e bio. Secondi gli analisti di Goldman Sachs, questa situazione avvantaggerà Starbucks, unico operatore di grandi dimensioni in grado già adesso di proporre le comodità di un fast food e menu equilibrati, ideali sia per i millennials che per i loro figli.

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