Amazon: e se i negozi fisici fossero “snobbati” dai Millennials?

L’ipotesi che il colosso dell’ecommerce apra 2 mila supermercati preoccupa i big retailer tradizionali. Ma la mossa di Jeff Bezos avrebbe non pochi rischi
Amazon: e se i negozi fisici fossero “snobbati” dai Millennials?

Per il momento non ci sono conferme ufficiali, né tantomeno smentite. Ma l’ipotesi che Amazon stia seriamente valutando l’ipotesi di investire in una rete di negozi fisici continua a tenere desta l’attenzione dei media americani, trovando nuovi riscontri e indiscrezioni. L’apertura di 2 mila supermercati tradizionali da parte del colosso di Jeff Bezos, viene considerato un evento in grado di modificare gli equilibri stessi del mercato, spiazzando inoltre le strategie del leader Walmart, che al contrario sta puntando in maniera sempre più convinta sul canale ecommerce. Ma non tutti gli analisti concordano su questa prospettiva e, anzi, c’è chi ritiene che l’invasione di campo ordita da Jeff Bezos potrebbe rivelarsi, alla fine, un mezzo fallimento. O comunque non avere vita facile. Tra costoro c’è anche l’influente Phil Lempert, conosciuto negli Stati Uniti come Supermarket Guru.

OLTRE LA TECNOLOGIA – A suscitare qualche perplessità sarebbe il presunto piano operativo di Amazon, che dividerebbe le nuove aperture tra punti di ritiro click & collect e veri e propri negozi, prevedendo per entrambi i formati innovative dotazioni tecnologiche, finalizzate anzitutto a velocizzare la shopping experience. Un modello, secondo Lempert, che sarebbe troppo focalizzato sull’hi-tech, lasciando invece scoperto il focus sul cibo. Al contrario, non pochi retailer puntano ormai da anni a evolvere i loro store, rendendoli luoghi capaci anche di raccontare la storia dei prodotti, o comunque di offrire un approccio più completo al food e allo stesso shopping. Non a caso, continuano ad affermarsi velocemente anche i cosiddetti grocerant.

IL TARGET GIOVANE – A tradire le ambizioni di Amazon, insomma, potrebbero essere proprio i millennials e la Generazione Z. Queste categorie di consumatori, del resto, chiedono ai rivenditori un’esperienza totale del cibo, ricercando proposte gastronomiche distintive e originali, senza trascurare l’interesse per la provenienza e la sostenibilità dei prodotti. Inoltre, fattore importante, danno ormai per scontata la tecnologia, considerandola soltanto uno strumento e non la ragione stessa dei loro acquisti.

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