Pomodori, l’origine in etichetta è obbligatoria

Dopo prodotti lattiero caseari, pasta e riso, il Ministero dell’Agricoltura annuncia il decreto che introduce l’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine dei derivati del pomodoro
Pomodori, l’origine in etichetta è obbligatoria

L’obbligo di indicazione dell’origine dei derivati dei pomodori sull’etichetta dei prodotti venduti in Italia è legge. Il Ministero delle Politiche agricole ha infatti comunicato la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale firmato dai Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda. Il provvedimento introduce la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari, per la pasta e per il riso. Il decreto si applica ai derivati come conserve e concentrato di pomodoro, oltre che a sughi e salse che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.

Lungo la via della trasparenza

Andiamo avanti sulla strada della trasparenza in etichetta e della qualità – afferma il Ministro Martinasoprattutto in una filiera strategica come quella del pomodoro. Le nuove etichette aiuteranno a rafforzare i rapporti tra chi produce e chi trasforma. In questo modo tuteliamo non solo i nostri prodotti, ma anche il lavoro delle nostre aziende e i consumatori. Siamo convinti – conclude Martina – che questa scelta debba essere estesa a livello europeo. I cittadini hanno il diritto di conoscere con chiarezza l’origine delle materie prime degli alimenti che finiscono sulle loro tavole. Non a caso, oltre l’82% degli italiani considera importante conoscere l’origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per i derivati del pomodoro. Sono i dati emersi dalla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle Politiche agricole, a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini.

Le novità del decreto

Il provvedimento prevede che le confezioni di derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia riportino obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture:

a) Paese di coltivazione del pomodoro: nome del Paese nel quale il pomodoro viene coltivato;

b) Paese di trasformazione del pomodoro: nome del paese in cui il pomodoro è stato trasformato.

Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: ‘Paesi UE’, ‘Paesi non UE’, ‘Paesi UE e non UE’. Se tutte le operazioni avvengono in Italia si può utilizzare la dicitura ‘Origine del pomodoro: Italia’.

Origine visibile in etichetta

Le indicazioni sull’origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili. I provvedimenti prevedono una fase per l’adeguamento delle aziende al nuovo sistema e lo smaltimento completo delle etichette e confezioni già prodotte.

Il Regolamento UE

Il decreto decadrà in caso di piena attuazione del regolamento UE n.1169/2011, che prevede i casi in cui debba essere indicato il Paese d’origine o il luogo di provenienza dell’ingrediente primario utilizzato nella preparazione degli alimenti, subordinandone l’applicazione all’adozione di atti di esecuzione – ad oggi non ancora emanati – da parte della Commissione Europea.

Il plauso dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari

È un risultato che abbiamo da tempo auspicato, avendo la nostra organizzazione richiesto e sostenuto sin dalle prime battute la necessità di una normativa per l’obbligatorietà dell’origine sui derivati del pomodoro – afferma il Presidente di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri. La filiera del pomodoro da industria, con i suoi 3,2 miliardi di euro di giro d’affari, è una delle più importanti sia per volumi produttivi che per fatturato il cui prestigio viene troppo spesso offuscato da crescenti sacche di illegalità e da lavorazioni di finto Made in Italy. Secondo Mercuri la valorizzazione del vero e autentico pomodoro Made in Italy passa attraverso la distintività e la qualità del prodotto agricolo utilizzato e sulla massima trasparenza ai consumatori rispetto alla provenienza dei prodotti per un acquisto informato consapevole.

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