Amadori lancia il pollo Qualità 10+

L’azienda ha presentato la nuova linea con un pranzo al Ristorante Berton di Milano. Amadori ha investito 170 milioni negli ultimi tre anni e altri 200 sono stati stanziati per il prossimo quinquennio per sviluppare nuove filiere e consolidare quelle esistenti
Amadori lancia il pollo Qualità 10+

Con un pranzo realizzato ad hoc dallo chef stellato Andrea Berton (nella foto con Francesco Berti, Direttore Generale Amadori e Francesca Amadori, Responsabile Corporate Communication) nel suo ristorante milanese, Amadori ha presentato Qualità 10+, la nuova linea di pollo 100% italiano alimentato con mangimi vegetali non Ogm e allevato a terra senza uso di antibiotici. Presente sul mercato da fine maggio, Qualità 10+ amplia un’offerta premium che include Il Campese, pollo allevato all’aperto sempre senza uso di antibiotici. E proprio Qualità+ e il Campese sono stati il filo conduttore del menù che Berton ha preparato per l’occasione.

Amadori Qualità 10+

Qualità 10+ conferma il ruolo di category captain nelle carni bianche di Amadori, chiamata a interpretare le esigenze di un consumatore sempre più attento all’alimentazione in tema non solo di nutrizione, sicurezza alimentare, tracciabilità e origine dei prodotti, ma anche di sostenibilità ambientale e benessere animale. Il pollo Qualità 10+ – ha affermato Francesco Berti, neo Direttore Generale Amadoriè frutto di un impegno importante per il gruppo e rappresenta l’ultimo risultato di una scelta strategica intrapresa oltre 15 anni fa per rispondere alle richieste di un mercato in continua evoluzione, sempre più sensibile alla qualità dell’offerta e al benessere degli animali. Il presidio dell’intera filiera e il nostro sistema di tracciabilità ci consentono di garantire un controllo costante, approfondito e certificato di tutte le fasi di produzione.
La linea Qualità 10+, commercializzata non solo in Gdo ma anche nei negozi specializzati, comprende oltre 30 referenze e diverse soluzioni di packaging e formato: dai prodotti confezionati a peso fisso o variabile, alle confezioni maxi, fino alle referenze da rosticceria per le gastronomie.

I numeri del 2017

Amadori ha chiuso il 2017 con un fatturato di 1.208 milioni di euro (+3,6% rispetto al 2016), un margine operativo lordo di 103 milioni di euro (+24%) e una quota di mercato intorno al 30% sul totale carni avicole in Italia. Merito anche del piano di investimenti per 170 milioni di euro – 45 milioni solo per la modernissima sala taglio dello stabilimento cesenate, inaugurata lo scorso settembre – sostenuto nel triennio 2015-2017 per cogliere tutte le opportunità di sviluppo in un mercato che sta crescendo. Una strategia che proseguirà con un ulteriore stanziamento di 200 milioni per i prossimi cinque anni, finalizzato allo sviluppo di nuove filiere produttive e il consolidamento di quelle esistenti. L’obiettivo di fondo – ha sottolineato Bertiè aumentare ancora la qualità e migliorare il servizio per acquisire quote di mercato e nuovi consumi. Non a caso, l’assortimento di Amadori in questi anni è andato diversificandosi anche attraverso prodotti pensati per seguire l’evoluzione delle abitudini alimentari. Pensiamo al vero e proprio boom dei ‘flexitariani’ – ha evidenziato durante il pranzo il Direttore Marketing Emiliano Di Lulloovvero coloro che non disdegnano ma diminuiscono il consumo di carne: oggi sono circa il 35% dei consumatori. Il nostro hamburger 30% carne e 70% verdure nasce per soddisfare quel target.

© Riproduzione riservata