Carrefour, parte il progetto Act for food

L'insegna francese si avvia per la strada della transizione alimentare, col fine ambizioso di accompagnare i suoi clienti verso il futuro
Carrefour, parte il progetto Act for food

A pochi giorni dal lancio mondiale in Francia, sotto l’egida dell’ad Alexandre Bompard anche in Italia Carrefour ha dato ufficialmente il via ad Act for food, il programma di azioni studiato per favorire la ‘transizione alimentare’ per i suoi clienti e dipendenti nel mondo. L’obiettivo è migliorarne l’alimentazione senza che ciò pesi eccessivamente sul loro portafoglio.

ACT FOR FOOD: UN FUTURO SOSTENIBILE

La presentazione italiana di questo programma mondiale è coincisa con l’evento che Carrefour annualmente propone ai suoi principali stakeholders presso la Fiera di Milano. Una sorta di convention animata da parecchi stand di fornitori della catena. A fare gli onori di casa l’amministratore delegato della filiale italiana Stéphane Coum, che ha spiegato il senso e gli obiettivi di questo progetto di ampio respiro: “Il futuro dell’alimentazione deve essere sostenibile e progettato in un’ottica olistica, e deve tenere in considerazione tutti gli aspetti che impattano sul nostro pianeta. Grazie al ruolo di osservatore privilegiato dei trend di consumo, Carrefour Italia, come tutta la GDO, deve assumersi la responsabilità sociale di guidare in questo processo di cambiamento tutti gli attori coinvolti lungo l’intera filiera, dal produttore al consumatore”.

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Stéphane Coum, ad Carrefour Italia, durante la presentazione di Act for food

 

STOP A PESTICIDI, OGM E ANTIBIOTICI

L’insegna ha riassunto in tre pilastri le azioni che metterà in campo per perseguire queste dichiarazioni d’intenti. Il primo è educativo ed è riassunto dalla proposizione: Concretizzare la consapevolezza verso il consumo sostenibile e responsabile, attraverso una proposta adeguata al consumatore e il continuo studio del contesto esterno nel quale si opera. Per rendere più semplice e incisiva questa volontà la società ha creato anche un advisory board esterno e indipendente, che racchiude sei professionisti che porteranno il loro contributo in un ambito specifico. Si tratta di Marco Gualtieri per l’innovazione e la tecnologia; Riccardo Illy per il business; Raffaele Maiorano per i produttori; Daniele Tirelli per l’ambito sociologico; Angelo Riccaboni per l’economa dell’agroindustria; Attilio Scienza per ambiente e sostenibilità. Le azioni di Act for food declinate da Bompard sono nove e vanno dalla spinta del biologico, alla messa al bando di un centinaio di additivi alimentari controversi, oltre alla riduzione o stop dell’uso di pesticidi per i prodotti agricoli, degli antibiotici, dei mangimi OGM e alla promozione della biodiversità a tavola.

Cerrefour-Act for food-advisory board
Alcuni membri dell’advisory board

 

FAVORIRE IL BIOLOGICO PER TUTTI

Il secondo pilastro è: favorire la democratizzazione del biologico. Sotto la spinta si una domanda di biologico sempre in crescita, l’insegna ha deciso di rispondere da un lato ampliando la gamma dei prodotti biologici (con un minimo di 600 referenze), dall’altro rendendo questo segmento ancora più accessibile ai consumatori, riducendo i prezzi e democratizzando i consumi. L’obiettivo è rendere il biologico una leva fondamentale anche del proprio business, facendone crescere il peso sul fatturato totale fino al 30% entro il 2022.

FILIERA, SICUREZZA E TRASPARENZA

Il terzo pilastro è la valorizzazione della filiera in un’ottica di maggior sicurezza e trasparenza. In pratica, una maggiore tracciabilità delle filiere che tranquillizzi il consumatore sulla corretta origine del prodotto. Dopo il lancio della Filiera Qualità Carrefour nel 2017, con oltre 4.000 produzioni mappate e garantite a livello di origine e qualità, nel 2018 l’insegna è la prima in Italia ad applicare la tecnologia blockchain, impegnandosi a garantire la tracciabilità e la totale trasparenza verso il consumatore. Il primo prodotto ad esser stato mappato con questa tecnologia è stato il pollo a marchio Filiera Qualità Carrefour, allevato all’aperto e senza antibiotici. Seguirà la filiera delle arance e dei limoni.

I NUMERI DI CARREFOUR

Nel primo semestre del 2018 il gruppo Carrefour ha riportato ricavi consolidati a livello mondiale in calo del 3%, a quota 41,4 miliardi di euro. La crescita organica a parità di rete (like for like) è stata in realtà dello 0,7%, ma il crollo di valute dei Paesi emergenti, soprattutto del peso argentino, del real brasiliano e del dollaro di Taiwan, ma anche del renminbi cinese, hanno penalizzato i conti anche laddove – come in Sud America – le perfomance erano positive.

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