Parmacotto, un ponte culturale tra Parma e Napoli

In vista di ‘Parma Capitale della cultura 2020’, l’azienda emiliana ha sponsorizzato un importante progetto di restauro a Napoli, che rinforza il legame storico con la città partenopea
Parmacotto, un ponte culturale tra Parma e Napoli

Un’altra bella tappa segna il ‘new deal’ di Parmacotto che, dopo aver annunciato sei mesi fa l’ingresso nel gruppo di una nuova proprietà (l’imprenditore Giovanni Zaccanti), ha lavorato senza sosta per ‘vestire’ il brand di contenuti legati ai valori forti che si è data l’azienda e ha tradotto la nuova immagine in un’intensa attività di sponsorizzazioni, che spaziano dal mondo della cultura a quello dello sport. Per celebrare l’ultima, un sostegno economico per il restauro delle Catacombe di San Gennaro, Parmacotto ha organizzato un evento alla Reggia di Capodimonte che è stato anche l’occasione per raccontare ai suoi stakeholder i risultati economici raggiunti e la strategia che orienta le sue attività di sponsorship.

IL NUOVO MODO DI ‘ESSERE’ PARMACOTTO

Le attività di sponsorizzazione e gli accordi commerciali – ha dichiarato nel corso della serata Andrea Schivazappa, Amministratore Delegato del gruppo – chiaramente servono per trasmettere il nuovo modo di essere ‘Parmacotto’, ma sono anche occasioni di scambio culturale e di esperienze con i nostri partner. Non scegliamo una sponsorizzazione semplicemente perché è corretta o positiva dal punto di vista di comunicazione, ma perché troviamo nei nostri interlocutori una condivisione di storie, obiettivi e linguaggi che rappresentano degli stimoli per una collaborazione positiva e creatrice di energia. Quando abbiamo sentito la storia di don Antonio Loffredo e dei ragazzi della Paranza (la cooperativa nata per recuperare e gestire le Catacombe di San Gennaro, ndr) ci siamo emozionati, la loro storia di impegno per un progetto inizialmente ‘irrealizzabile’ era anche la nostra storia e non potevamo non condividere con loro un percorso di crescita e di collaborazione”.

IL PROGETTO ‘SCUOLA DI COTTO’

Oltre al sostegno alla Paranza, Parmacotto ha sviluppato con la Reggia di Capodimonte un progetto, “Scuola di cotto”, che ha portato oltre 300 bambini in azienda per parlare loro di corretta alimentazione, ma anche per mostrare come nasce il prosciutto cotto: un’esperienza che ha spinto l’azienda emiliana a replicare l’attività anche con le scuole della Regione, senza escludere che possa diventare un progetto nazionale. “Educare i bambini all’arte, alla cultura, alla conoscenza del cibo e a come mangiare bene è un compito che ci siamo presi e che porteremo avanti con passione ed entusiasmo per sempre” ha spiegato Schivazappa.

IL LEGAME CULTURALE TRA PARMA E NAPOLI

Gli investimenti di Parmacotto hanno il valore aggiunto di rinforzare un legame tra due città, Parma e Napoli, che affonda le radici nel lontano 1714, quando Elisabetta Farnese, l’ultima discendente dell’illustre casata di Parma e Piacenza, sposò Filippo V di Borbone, primo re di Spagna: il loro primogenito, Carlo, divenne poi Re di Napoli e quindi Re di Spagna, mentre Filippo e Ferdinando di Borbone regnarono come Duchi di Parma. Soddisfatti per questa liaison culturale anche i sindaci di Parma e Napoli presenti alla serata, Federico Pizzarotti e Luigi de Magistris, che hanno ribadito l’interesse ad incentivare iniziative volte a valorizzare il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, alzando l’asticella sul fronte della responsabilità sociale d’impresa. “Un’iniziativa importante che ribadisce i solidi valori di Parmacotto – ha concluso il Presidente Giovanni Zaccanti -. Un’impresa gestita da un team manageriale straordinario, che ha enormi potenzialità di crescita in Italia e all’estero, che sta investendo in qualità e innovazione, che è diventata uno dei player più importanti del settore ed è pronta a raggiungere risultati ancora più ambiziosi”.

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