Sial 2018, parola d’ordine: autentico

I consumatori di tutto il mondo sono alla ricerca del cibo più 'vero' e i produttori fanno a gara nel soddisfare al meglio questa esigenza. I risultati dello studio internazionale.

È il trend più forte, trasversale e consolidato che si coglie all’edizione 2018 del Sial: i consumatori di tutto il mondo sono alla ricerca di cibo più vero, più naturale, più sano, ma anche più sicuro. Fanno più attenzione a ciò che mangiano, chiedono trasparenza e ovviamente i produttori fanno a gara nel soddisfare al meglio questa esigenza che accomuna tutti, da una parte all’altra del pianeta. Il vero è la ‘vera’ tendenza del momento. Ma come si declina nei diversi Paesi del mondo? Ecco come si esprime la voglia di autenticità secondo un interessante studio presentato a Sial 2018 da XTC World Innovation, Kantar TNS e Gira Conseil.

EUROPA/RUSSIA

In Europa e in Russia, la necessità di trasparenza interessa principalmente la composizione dei prodotti e l’elenco degli ingredienti, l’origine dei prodotti, ma anche – in particolare in Russia – le condizioni di conservazione e la sicurezza alimentare (per il 59% degli intervistati). Un’altra lezione da imparare è che più di 4 consumatori su 10, in Francia e Germania, esprimono la necessità di trasparenza sulle condizioni di produzione e allevamento. Questa fame di trasparenza incoraggia anche i consumatori a guardare regolarmente la composizione dei prodotti o le informazioni nutrizionali (una pratica che in Francia ha guadagnato 7 punti in due anni e che ha avuto dei picchi in Russia dove il 74% degli intervistati risponde positivamente). Parallelamente, il settore bio – tradizionalmente associato ad una dieta più sana e naturale – continua a guadagnare terreno. Quando ne ha la possibilità, poco meno del 50% dei consumatori europei sceglie prodotti biologici, anche se possiamo notare un assestamento, anno dopo anno, nel Regno Unito e in Germania.

CINA/SUD-EST ASIATICO

I consumatori asiatici (forse più di altri) si aspettano una maggiore trasparenza, prima di tutto sulla composizione e l’origine dei prodotti per quanto riguarda i consumatori del Sud-Est asiatico, sulla sicurezza alimentare e sulle condizioni di conservazione per quanto riguarda i consumatori cinesi. Forte anche l’esigenza di trasparenza sulle condizioni di produzione e allevamento espresse da poco più di 4 consumatori su 10 nel sud-est asiatico. Un altro punto degno di nota è il fatto che i cinesi e gli abitanti del Sud-Est asiatico danno maggiore importanza alle etichette di qualità (rispettivamente il 61% e il 72%). Ma non è tutto: è in queste due aree che l’interesse per il biologico sembra più alto, dal momento che nel 2018, il 66% dei consumatori cinesi e il 78% degli abitanti del Sud-Est asiatico dichiara di consumare biologico quando ne ha la possibilità.

USA

L’esigenza di trasparenza sembra meno sentita dall’altra parte dell’Atlantico, visto che il 79% dei consumatori americani desidera una maggiore trasparenza sui prodotti alimentari (la media complessiva è del 92%). Una trasparenza che dovrebbe concentrarsi sulla composizione dei prodotti e sull’elenco degli ingredienti (per il 50% degli intervistati), ma anche sulla sicurezza alimentare (per il 43% degli intervistati). Detto questo, i consumatori americani sono sensibilmente meno consapevoli dell’origine dei prodotti che acquistano e della presenza o meno di etichette di qualità. Tuttavia, il 51% preferisce consumare prodotti 100% naturali senza coloranti artificiali, senza conservanti, per apprezzare meglio il gusto Una tendenza in rialzo di 9 punti rispetto al 2016! La naturalezza dei prodotti sembra essere una questione sempre più importante. Dal punto di vista del biologico, l’interesse dei consumatori segna un po’ il passo, dal momento che nel 2018 il 35% dei consumatori (rispetto al 36% del 2016) afferma di consumare prodotti biologici ogni volta che può. Uno dei punteggi più bassi tra i Paesi studiati, forse una lezione da imparare per gli operatori della filiera.

MEDIO ORIENTE

Il 92% dei consumatori mediorientali desidera maggiore trasparenza sui prodotti alimentari (in linea con la media mondiale). Una trasparenza che dovrebbe concentrarsi sulla composizione dei prodotti e sull’elenco degli ingredienti (per il 68% degli intervistati). Anche i consumatori mediorientali puntano sempre più ad acquistare prodotti con almeno un’etichetta di qualità: è così per il 51% degli intervistati. La naturalezza è un altro criterio importante, dal momento che il 77% dei consumatori di questa regione del mondo preferisce mangiare prodotti 100% naturali per apprezzarne al meglio il gusto (+10 punti rispetto al 2014). Di conseguenza, i prodotti biologici hanno il vento in poppa in Medio Oriente: il 66% dei consumatori dichiara di consumare prodotti biologici quando ne ha la possibilità. Una tendenza che, rispetto al 2012, è salita alle stelle.

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