Verallia, le innovazioni dirompenti nel food&beverage

Il convegno 'Innovazioni Dirompenti nel F&B' organizzato dall'azienda di packaging in vetro ha messo a confronto aziende, ricerca e distribuzione
Verallia, le innovazioni dirompenti nel food&beverage

Parola d’ordine: innovazione. È stato questo il fil rouge del convegno organizzato ieri a FICO da Verallia, terzo produttore mondiale di bottiglie e vasi in vetro per il F&B, per parlare di modelli di consumo (e di business) sostenibili, innovativi e vincenti. Al confronto, moderato dalla Direttrice di Food Maria Cristina Alfieri, hanno preso parte voci diverse: dall’industria, l’AD di Verallia Italia Marco Ravasi, alla distribuzione, Mario Gasbarrino di Unes, passando per la ricerca scientifica con Matteo Vignoli, direttore del master internazionale ‘Food Innovation Program’.

L’INNOVAZIONE SECONDO VERALLIA

A salire per primo sul palco è stato Marco Ravasi, che ha messo in mostra gli intenti (e i numeri) della realtà Verallia in relazione a un comparto, quello del packaging alimentare in vetro, che cresce con una regolarità del +1,5% da 30 anni a questa parte. Nel 2017, secondo i dati Assovetro, è stata superata la cifra di 4 milioni di tonnellate di contenitori ‘cavati’ dai forni italiani (per rendere l’idea, l’equivalente di 13 volte il Duomo di Milano). E in tutto ciò Verallia non sta certo a guardare: ogni quattro vasi o barattoli prodotti in Italia, uno è suo. Un business che ha fatto della sostenibilità e della flessibilità i suoi punti di forza. Sopratutto dal 2015, con l’ingresso al 90% del fondo statunitense di private equity Apollo nel pacchetto azionario al posto di Saint-Gobain. Un innesto che ha aumentato del 50% l’EBITDA del player negli ultimi quattro anni (nel 2017 il fatturato di Verallia è stato di 2,5 miliardi di euro).

“Per noi innovazione è sinonimo di crescita – afferma Ravasi ai microfoni di Food –, sia a livello di prodotto che dal punto di vista strategico. Per quanto riguarda l’export, ad esempio, stiamo lavorando su referenze sempre più leggere: dal 2009 abbiamo venduto 17 miliardi di contenitori alleggeriti fino al 20%, per aiutare la catena logistica a raggiungere i Paesi più lontani con quantitativi sempre maggiori. Anche gli investimenti sono stati consistenti: 250 milioni di euro negli ultimi cinque anni. Fiore all’occhiello è stata l’apertura dell’undicesimo forno italiano a Villa Poma (un investimento da 80 milioni di euro tra il rinnovamento dell’attuale impianto e la costruzione del nuovo che sarà pronto entro il 2020, ndr), che avrà sicuramente delle ricadute positive diffuse, a partire dal punto di vista occupazionale”.

DOVE STANNO ANDANDO I SUPERMERCATI

“In Gdo è in atto una trasformazione radicale trascinata dallo sviluppo delle tecnologie, l’e-commerce in primis. Queste sono partite ‘aggredendo’, prima, i servizi più immateriali, come banche e assicurazioni, per arrivare, poi, al mondo alimentare”. Parola di Mario Gasbarrino. Il Presidente e Ad della catena di supermercati Unes, ha sottolineato a più riprese l’inevitabilità di guardare avanti da parte della distribuzione. Per tanti motivi. Ad esempio perché le tecnologie hanno ribaltato un paradigma tanto semplice quanto atavico: il fatto che non sia più necessario recarsi in un luogo fisico per approvvigionarsi di un bene.

Innovare vuol dire capire prima degli altri in che direzione sta andando il mondo e quali sono le implicazioni sui propri modelli di business – aggiunge Gasbarrino ai microfoni di Food –. I negozi fisici non spariranno, piuttosto saranno affiancati sempre più da quelli digitali in un vero e proprio trionfo dell’omnicanalità e del tempo come driver di scelta, a scapito della distanzaChi non vorrà ‘adeguarsi’ alle logiche dell’online dovrà comunque rivedere, e riadattare, la sua offerta commerciale”.

INNOVAZIONE E TRADIZIONE, DUE FACCE DELLA STESSA MEDGLIA

Chi con la ricerca, dunque con l’innovazione, ha a che fare tutti i giorni è sicuramente il mondo accademico. “Una tradizione è un’innovazione che ha avuto successo – afferma Matteo Vignoli –. Tutte le volte che nel food prestiamo attenzione a un prodotto tradizionale, in realtà stiamo osservando l’innovazione. Ma cambiano i bisogni e cambiano le persone, dunque la tradizione deve evolvere. Il sistema agroalimentare oggi è davanti a una grande sfida: deve traghettarci verso un futuro sostenibile e più a nostra misura nei rapporti con il pianeta. Servono aziende che prendano di petto la sfida, generando un impatto positivo sulle persone e sul pianeta”.

Nella stessa sede, Vignoli ha anche illustrato i punti salienti dello studio Seeds of Disruption, realizzato in collaborazione con IFTF di Palo Alto – Institute for the Future – investigando i modi in cui l’innovazione tecnologica (quella in atto tra tutti gli attori della filiera) è in grado di rimodellare il settore del F&B a livello globale, oltre che rispondere alle crescenti necessità di efficienza e sostenibiltà.

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