Alimentari, a gennaio le vendite salgono del 2,3%

In base all’ultima rilevazione Istat, a trainare la crescita sono soprattutto i discount. Federalimentare: “Dati positivi, speriamo non sia una fiammata”
Alimentari, a gennaio le vendite salgono del 2,3%

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, a gennaio 2019 si stima per le vendite al dettaglio un aumento congiunturale dello 0,5% in valore e dello 0,6% in volume. La crescita complessiva è dovuta soprattutto all’andamento dei beni alimentari (+1,0% in valore e +1,1% in volume), mentre si registra una dinamica più moderata per quelli non alimentari (+0,1% in valore, +0,2% in volume). Su base annua, le vendite al dettaglio aumentano dell’1,3% in valore e dell’1,5% in volume. Risultano in crescita sia i beni alimentari (+2,3% in valore e +1,9% in volume) sia, in misura minore, quelli non alimentari (+0,5% in valore e +1,2% in volume). Sempre a livello tendenziale, il valore delle vendite al dettaglio registra un aumento per la grande distribuzione (+2,8%) e una flessione per le imprese operanti su piccole superfici (-0,8%).

VENDITE TRAINATE DAI DISCOUNT

Volano in particolare i discount, che fanno segnare un aumento record del 6,2% e trainano la ripresa di tutto il comparto alimentare, che cresce più di cinque volte rispetto al non alimentare. A sottolinearlo è Coldiretti, sulla base dei dati sul commercio al dettaglio dell’Istat relativi a gennaio 2019. “La crescita imponente della spesa alimentare low-cost – sostiene Coldiretticonferma le difficoltà nei consumi interni e la necessità di scongiurare qualsiasi ipotesi di aumento dell’imposta sugli acquisti. L’aumento dell’Iva rischia di riguardare anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie”. La spesa alimentare è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 244 miliardi.

FEDERALIMENTARE: “DATI POSITIVI, SPERIAMO NON SIA UNA FIAMMATA”

I dati sul commercio alimentare al dettaglio “sono numeri positivi – riconosce Ivano Vacondio, presidente di Federalimentarema come industria alimentare abbiamo il dovere di andarci cauti. Temiamo infatti che essi non siano la prima dimostrazione di una stabile ripresa economica, ma solo una fiammata, il frutto di un rimbalzo dopo il negativo andamento delle vendite di dicembre. Per sapere se questi numeri possano davvero significare qualcosa di positivo sul lungo periodo è necessario aspettare i prossimi mesi, tenendo bene a mente una cosa: i consumi sono sempre strettamente legati all’andamento del PIL, che sta confermando la recessione tecnica emersa nel quarto trimestre 2018, con due flessioni congiunturali consecutive del -0,1%. Per il momento – conclude Vacondio – non è una recessione pesante ma rischia di appesantirsi, e nel 2019 ci pone comunque all’ultimo posto fra tutti i Paesi della Comunità Europea. Per questo, non possiamo permetterci previsioni ottimistiche”.

© Riproduzione riservata