Formaggi italiani, 2019 brillante per l’export

In base ai dati di Assolatte, nel primo trimestre le esportazioni sono aumentate del +12,2% in valore e del +8,3% in volume. In crescita sia i mercati storici sia quelli emergenti

Il 2019 si sta concretizzando come un anno brillante per l’export di formaggi italiani, con un vero e proprio boom in Giappone, Stati Uniti e Indonesia. Nel primo trimestre, in base ai dati di Assolatte l’export caseario nazionale è cresciuto del +12,2% in valore e del +8,3% in volume proseguendo il trend positivo che registrano da anni. In cifre assolute, le imprese italiane hanno venduto all’estero 102.045 tonnellate per un controvalore che ha sfiorato i 698 milioni di euro.

Grazie all’aumento dell’export e alla concomitante contrazione dell’import caseario, la bilancia commerciale italiana del settore raggiunge un ulteriore miglioramento e chiude il trimestre con un risultato positivo superiore a 260 milioni di euro.

LA RISCOSSA DEL PECORINO

Tra i fenomeni più significativi del primo trimestre 2019 c’è la riscossa del Pecorino, che registra aumenti a doppia cifra in diversi mercati strategici: Francia (+12,0%), Germania (+13,4%), Regno Unito (+28,7%), Paesi Bassi (+50,7%), Asia (+14,5%). A spiccare è soprattutto il recupero negli Stati Uniti, il suo principale mercato di sbocco, dove è cresciuto del +32,5% rispetto al primo trimestre del 2018. Notevole la performance dei formaggi italiani in Giappone.

LE PERFORMANCE PER CATEGORIA

Il primo trimestre dell’anno si è chiuso con una crescita dei volumi del +25,8% e con significativi incrementi per gran parte delle categorie di prodotto: mozzarella (+101,8%), Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+36,8%), Gorgonzola (+21,7%), Provolone (+33,8%). I formaggi italiani sono tornati a crescere, spesso in modo rilevante, anche negli storici mercati di sbocco europei. I risultati poco entusiasmanti della fine del 2018 hanno lasciato il posto a importanti incrementi in quasi tutti i mercati principali: +6,8% in Francia (nel 2018 aveva chiuso con un -2%); +8,1% nel Regno Unito (-8% l’anno scorso); +23,2% negli Stati Uniti (-15% nel 2018).

Al tempo stesso continuano ad espandersi i mercati emergenti, in particolare quelli asiatici. Nel primo trimestre 2019 le vendite di formaggi italiani sono cresciute del +74,9% in Indonesia e del +6,2% in Cina. Preoccupa, invece, il Canada, dove nel primo trimestre 2019 si è registrato un forte calo dell’export (-33,3%), frutto di un inizio anno particolarmente complesso (-57% a gennaio; -35% a febbraio; -9% a marzo).

FORMAGGI ITALIANI: I PROTAGONISTI DEL BOOM

La mozzarella cresce del +101,8% in Giappone e del +106,0% in Cina. Il Gorgonzola mette a segno un +78,0% in Indonesia e un clamoroso +529,1% in Cina. Grana Padano e Parmigiano Reggiano avanzano di un ulteriore +24,7% negli Stati Uniti e di un +36,8% in Giappone. Il Provolone ottiene un brillante +76,3% in Spagna e un +60,9% in Austria. L’Asiago e i suoi ‘fratelli’ brillano in Francia (+16,8%), in Gran Bretagna (+18,2%) e, soprattutto, in Spagna (+28,8%).

FRESCHI E GRATTUGIATI

Senza dimenticare la ‘grande famiglia’ dei formaggi freschi (come crescenza e robiola), che avanza del 22,2% in Belgio, del +46,7% in Canada e addirittura del +536,1% in Indonesia. Per concludere con i ‘comodi’ formaggi grattugiati, in aumento del +18,8% in Germania, del +29,2% in Canada e del +50,0% in Indonesia.

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