Coca Cola: meno zuccheri, più crescita

Il gruppo di Atlanta mette a segno buoni risultati grazie ai prodotti “zero sugar” e alla forza dei grandi mercati emergenti, che trainano le vendite mondiali a volume

Le bevande gassate non sono morte. Tutt’altro, a giudicare dai conti semestrali di Coca Cola Company, grazie soprattutto all’innovazione di prodotto e ai mercati emergenti, dove il consumo è ancora in crescita. Nelle economie sviluppate i consumatori sono decisamente più tiepidi, ma non hanno ancora voltato definitivamente le spalle a questi prodotti. Queste sono le maggiori evidenze emerse dal bilancio del primo semestre del gruppo che ha base ad Atlanta, in Georgia, ora proprietario anche della catena di caffetterie inglesi Costa Coffee.

Nel primo semestre 2019 il gruppo ha riportato ricavi cosiddetti “organici” (senza cioè l’effetto cambi e le variazioni di perimetro di consolidamento) in salita del 6%, ma il rafforzamento del dollaro su tutte le principali valute mondiale ha annullato tutti i progressi e la crescita dei ricavi del 5%, a 18,6 miliardi di dollari (17 miliardi di euro circa), visibile nel conto economico è tutta appannaggio dell’ingresso di Costa Coffee nel consolidato.

ASIA E AFRICA SEMPRE PIÙ COKE ADDICTED

I volumi di vendita crescono soprattutto in India, Cina, Sud Est Asiatico, così come in Messico e Brasile e su alcuni importanti mercati africani, ad esempio Sud Africa e Nigeria. Ovvero le zone del mondo più popolose. Tengono, nel complesso i mercati europei mentre scendono i volumi nel Nord America, seguendo un trend ormai di lungo periodo. Ma è proprio qui che il gruppo sta riposizionando la sua offerta, con formati più piccoli (più alto prezzo al litro) e una sempre maggiore propensione a spingere la Coke senza zucchero (Light, Zero), che continua a crescere a doppia cifra non solo in America ma globalmente.

Ormai il 25% dei ricavi arriva da prodotti che hanno subito un processo di innovazione. In espansione anche il brand di succhi “innocent”, che sarà distribuito anche in Asia dopo aver conquistato l’Europa, così come è previsto il lancio in 10 mercati europei di prodotti a marchio Costa Coffee grazie a un accordo con l’imbottigliatore Coca Cola Hbc. Previsti investimenti anche sull’energy drink a marchio Coca Cola, sempre più il brand “core” del gruppo.

SALGONO LE STIME PER IL 2019

Restando in tema imbottigliatori, la società ha deciso che non cederà il controllo di Coca Cola Beverages Africa, com’è successo per altri imbottigliatori, viste le ottime performance di quell’area. Più in generale, alla luce dei risultati del primo semestre, la società ha anche rivisto al rialzo le sue stime di crescita per l’intero 2019, che passano da +4 a + 5% per i ricavi e salgono a +11-12% per l’ebit, che nel primo semestre è salito del 15% a 5,4 miliardi di dollari (circa 5 miliardi di euro), anche grazie all’arrivo di Costa Coffee. La società, insieme al concorrente Pepsico, ha deciso di uscire dall’associazione americana dei produttori di plastica come segnale per una riflessione importante sull’innovazione nel packaging.

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