Confetture e marmellate: il mercato è stabile

Il 2019 si chiude in sostanziale equilibrio, nonostante una leggera contrazione dei volumi. Quello delle specialità è il segmento più vivace in termini di crescita, mentre in parallelo si fa largo il trend sugar free

Dopo le performance a segno più del 2018, il mercato italiano di confetture  e marmellate – che attualmente vale circa 300 milioni di euro – ha chiuso il 2019 all’insegna di una sostanziale stabilità. All’interno di una categoria in cui il ruolo da protagonista, in termini di quote, continua a essere interpretato dalle proposte tradizionali, il segmento che imprime maggior vitalità all’intero settore è quello delle specialità, che traduce in battute di cassa la voglia di novità dei consumatori. I dati mostrano una contrazione in termini di volumi (-0,9%) nei canali iper, super, liberi servizi e discount, ma un trend a valore stabile (-0,1%), per un totale di 316 milioni di euro, a fronte di un lieve aumento del prezzo medio (+0,8%) e di una pressione promozionale pressoché invariata. Il 72% del mercato è composto dalle confetture e marmellate normali in vasetto di vetro, che risultano essere però anche il comparto in maggior calo sia in valore (-1,4%) sia in volume (-1,9%). Mostrano segno più, invece, le vendite a valore del segmento specialità (+9,3% a volume) e soprattutto del senza zucchero (+13,4%), anche se la loro crescita va circoscritta a un contenuto valore assoluto.

SPAZIO PER LE MARMELLATE A BASSO CONTENUTO DI ZUCCHERI

All’interno di questo quadro, anche se per il momento è da considerarsi ancora una nicchia, si fa strada il trend legato alla riduzione degli zuccheri, esito naturale dell’allargata filosofia healthy che continua a mietere consensi. Un filone sfaccettato che si esprime nella diminuzione o addirittura eliminazione degli zuccheri aggiunti per abbassare l’apporto calorico del prodotto, ma anche nella sostituzione dello zucchero semolato con altre tipologie di dolcificanti, in prevalenza naturali.

IL LEGAME COL TERROIR DECLINA UNA PROPOSTA AMPIA

Inutile sottolineare che, come accade trasversalmente in ambito food, anche e soprattutto per questa categoria la valorizzazione della vocazione del territorio è un macrotrend e declina il 100% italiano in tipicità regionale e locale, a beneficio della profondità dello scaffale. Decisamente ce n’è per tutti i gusti.

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