La nuova stagione della birra

Negli ultimi anni i consumi di birra in Italia sono cresciuti trasversalmente da nord a sud. La Gdo veicola il 64% dei volumi per un business da oltre 1 miliardo di euro

Una riscoperta. È questo il termine che inquadra il rapporto tra la birra e il mercato italiano. Da dieci anni a questa parte l’universo birrario è in continuo crescendo grazie anche alla forte spinta innovativa dei vari player: dagli investimenti in R&S a quelli in comunicazione, fino all’exploit dei microbirrifici. Secondo i dati di AssoBirra, nel nostro paese si consumano circa 20,3 milioni di ettolitri di birra, di cui quasi 7 milioni sono importati (soprattutto dall’Europa). Di questi volumi il 64% è venduto in Gdo: nel canale moderno il comparto ha sviluppato, nel 2019, un business da oltre 1,3 miliardi di euro, che a volume si traduce in 706.119.110 milioni di litri; entrambi i valori evidenziano un trend positivo sull’anno precedente, rispettivamente del +1,7% a valore e del +1% a volume (fonte: Iri, a.t. nov 2019, iper+super+lsp). Ma quali sono i segmenti più performanti e qual è l’identikit del consumatore tipo?

CRESCONO IN CONSUMI IN GDO, NELLO SCAFFALE C’È BAGARRE

Quasi tutti i filoni che compongono il mercato confermano il loro stato di buona salute: a partire dalla stabilità della birra standard (+0,1% a valore, -0,3% a volume) e dalle brillanti performance della birra premium (+5,8% a valore, +4,3% a volume) e specialty (+1,7% a valore, +4,7% a volume). Scendendo più nel dettaglio, è innegabile il grande fermento che si riscontra attorno al mondo delle artigianali (non pastorizzate e non filtrate). Seppur ancora una nicchia (oggi la produzione di birra artigianale è di 550mila ettolitri, 1\3 della filiera italiana, e i microbirriffci sono 964), questo segmento è ormai entrato in pianta stabile negli scaffali della Gdo, che però hanno bisogno di essere ‘raccontati’ meglio: a detta degli stessi addetti ai lavori, ancora oggi è difficile comprendere a fondo le differenze fra le varie tipologie di birra esposte e spesso i supermercati si limitano alla macro-divisione tra birre lager e birre speciali.

AssoBirra Monitor

A tal proposito, alcune aziende e associazioni stanno promuovendo attività di comunicazione a sostegno delle peculiarità dei prodotti e degli stili birrai. Tra queste c’è Mastri Birrai Umbri“Nel 2019, insieme ad altri birrifici italiani e con la partnership di Coldiretti, abbiamo fondato il Consorzio Birra Artigianale di Filiera Agricola Italiana – spiega Marco Farchioni, Sales & Controller Manager –. Stiamo creando i presupposti per produrre malti, luppoli e lieviti italiani e di qualità e porteremo avanti il progetto con varie comunicazioni, a partire dal logo apposto sulle bottiglie (Artigianale da Filiera Agricola Italiana, ndr) il cui contenuto è prodotto proprio con l’utilizzo di queste materie prime. La birra artigianale è viva e oggi può essere realmente italiana, tracciata in tutte le fasi della filiera”.

UNA BEVANDA PER TUTTE LE STAGIONI

Picchi in estate e crescita nei mesi freddi. A fotografare l’evoluzione dei consumi è l’ultima edizione di AssoBirra Monitor, il report sull’andamento delle vendite nel paese delle imprese aderenti ad AssoBirra (rappresentativa di più del 90% della produzione nazionale e del 71% di birra immessa al consumo in Italia). L’indagine registra un +2,2% negli ultimi sei mesi del 2019 rispetto al secondo semestre 2018. Gli aumenti hanno riguardato sia i mesi più caldi, con un aumento del 7% a luglio (tradizionalmente il mese con il maggior consumo di birra in Italia), sia quelli più freddi, con una crescita dell’1,5% a dicembre. 

TIPI DA BIRRA

La birra in Italia scorre trasversalmente da nord a sud e coinvolge diverse fasce d’età. Dall’indagine di AstraRicerche Gli Italiani e la Birra commissionata da AssoBirra, emerge che il 77% degli italiani beve birra. I consumi aumentano di pari passo all’estensione della platea di acquirenti. Come nel caso del pubblico femminile: in Italia 70 donne su 100 dichiarano di apprezzare e bere birra; uno dei dati più alti a livello europeo.

Fonte: ‘Gli Italiani e la birra’, ricerca quantitativa realizzata nel 2018 da AstraRicerche per AssoBirra tramite 1364 interviste on line somministrate con il metodo C.A.W.I. (Computer Aided Web Interviewing) a un campione di individui – uomini e donne – fra i 18 e i 70 anni

La ricerca ha individuato anche otto cluster di consumatori tipo, tra cui spiccano: i ‘new-beer lover’, sempre in cerca di novità, giovani uomini che bevono birra con frequenza media; l’‘hipster hyperlocal’, che preferisce le birre della tradizione italiana e le artigianali; il ‘foodie critico’, un intenditore molto interessato agli accostamenti fra birra e cibo. 

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