Vendite in Gdo: i dati della settimana

Anche dal 9 al 15 marzo 2020 crescite record nei supermercati: categoria per categoria, i prodotti best seller

Durante la settimana tra lunedì 9 e domenica 15 marzo, complice l’emergenza da coronavirus le vendite della Grande distribuzione organizzata hanno continuato la crescita. È la terza settimana del 2020 con trend positivo a doppia cifra, rispetto allo stesso periodo del 2019: +16,4% a valore a parità di negozi.

Proprio come nella settimana precedente, è il Sud Italia a registrare gli incrementi più alti su base tendenziale con un +28,4%, seguito da Nord Est (+18,6 %), Centro (16,8%), e Nord Ovest (+10,1%).

COME SI TRASFORMA LA VITA DEGLI ITALIANI

È trascorso un mese dall’inizio dell’emergenza sanitaria ed è ovvio che le vendite della Gdo rispecchino la trasformazione della vita degli italiani in abitudini sempre più ‘domestiche’ – dichiara Romolo de Camillis, Retailer service director di Nielsen Connect in Italia –. Però i trend di crescita durante l’ultima settimana hanno iniziato a dare forti segnali di cambiamento, in particolare a livello di formati. L’ascesa dell’e-commerce e dei negozi di vicinato rispecchia l’esigenza di evitare lunghi tragitti casa-negozio, nonché di evitare code e assembramenti, così come il calo degli specialisti drug ha come causa principale la necessità dei consumatori di concentrare gli acquisti in un solo negozio”.

I FORMAT DISTRIBUTIVI

A livello di format distributivi, il trend maggiore si registra nei Liberi Servizi (+46,3%), nei Supemercati (+30,4%) e nei Discount (+22,5%). Iniziano a calare invece le vendite di Specialisti Drug (-18,9%) e Ipermercati (-3,7%).

E-COMMERCE

Per quanto riguarda l’e-commerce, il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online da lunedì 9 a domenica 17 marzo è stato del +97,2%, in rialzo del 15% rispetto al trend della settimana precedente.

La crescita risponde anche alla nuova esigenza di consumare pasti esclusivamente in casa, date le restrizioni governative. Si accentua il calo dei format Cash & Carry, con un trend negativo del -44,7%, che sono il principale canale di approvvigionamento per gli operatori Ho.Re.Ca. Questo canale potrà vedere una ripresa alla fine della quarantena, con la riapertura dei servizi di bar e ristorazione al pubblico.

LA CRONACA DELLA SETTIMANA

Il weekend della quarta settimana dall’inizio dell’emergenza coronavirus ha visto un calo nelle vendite della Gdo, mentre i restanti giorni della settimana hanno tutti mantenuto trend positivi rispetto alle stesse giornate del 2019. In particolare, il picco si è registrato martedì 10 marzo(+45,7%). Sabato e domenica il calo è stato rispettivamente di -19,9% e -36,2%. Un calo omogeneo dal punto di vista geografico, stato registrato in tutte le Aree.

IL DETTAGLIO: LE CATEGORIE

Le categorie di prodotti maggiormente impattate durante la settimana 11 del 2020 sono sempre legate ai tre effetti identificati da Nielsen:

  • Effetto “stock” (in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato): latte UHT (+62,2%, 14,1 milioni in più settimana su settimana), pasta (+65,3), conserve animali (+56,0%), farina (+185,3%), uova (+59,6%), surgelati (+48,0%), caffè macinato (+26,2%), burro (+71,9%), acqua in bottiglia (+20,1%) e all’interno del comparto bevande diventa il segmento trainante, riso (+71,2%) e conserve rosse (+82,2%);
  • Effetto “prevenzione e salute”: guanti +362,5% per un totale di 7,4 milioni, detergenti superifici (+49,7%), carta igienica (+43,3%), carta casa (+52,4%), sapone per le mani, liquido e solido (+100,3%), candeggina (+99,9%), salviettine umidificate (+196%), alcol denaturato (+169,2%), termometri (+115,9%) e fazzolettini di carta (+43,1%);
  • Effetto “resto a casa”: da un lato crescono categorie che potrebbero essere considerate adatte a un aperitivo casereccio, affettati (+32,4%), mozzarelle (+43,4%), patatine (+31,3%), birre alcoliche (+13,8%), ma cresce anche quello che possiamo considerare “comfort food”, spalmabili dolci (+57,7%), pizza surgelata (+54,3%) e tavolette e barrette di cioccolato (+21,9%). In calo anche molti segmenti del comparto make-up (-60%) e profumeria (-61,9%).
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