Cibo e coronavirus: tutto quello che c’è da sapere

EUFIC - European Food Information Council - ha sviluppato il pacchetto COVID-19 per informare le persone riguardo alle ultime evidenze scientifiche sulla relazione tra il cibo e la pandemia

Con il numero dei casi che, fortunatamente, continua a scendere, ciò che non accenna a diminuire sono le fake news e la disinformazione. Il pacchetto COVID-19 sviluppato da EUFIC smentisce in maniera scientifica alcune fantasiose teorie che circolano in rete tra coronavirus e cibo.

NIENTE DIETE, CIBI O INTEGRATORI MAGICI

Non vi sono prove scientifiche che dimostrino come il consumo di alcuni cibi o integratori, così come alcuni regimi alimentari, possano migliorare il sistema immunitario contro il virus.

Per EUFIC valgono le raccomandazioni generali: continuare a seguire una dieta bilanciata ricca di frutta e verdura per non perdere l’apporto di minerali e vitamine, mantenere la mente allenata, ridurre lo stress, mantenere i ritmi sonno/veglia.

IL VIRUS NON SI TRASMETTE COL CIBO

Confermando quanto già affermato da Coldiretti e da EFSA, EUFIC conferma che non vi è alcuna prova scientifica che evidenzia la trasmissione del virus attraverso il cibo.

Si raccomanda ovviamente di seguire i protocolli di sicurezza nelle aziende e nei supermercati per preservare la saluta dei lavoratori e la sicurezza del cibo.

VI SONO RISCHI TOCCANDO GLI IMBALLAGGI

I maggiori veicoli di trasmissione del virus da persona a persona è tramite gli starnuti e i colpi di tosse di una persona infetta. Dal momento che il virus resiste sugli imballaggi di carta per un giorno e sulla plastica per diversi giorni, sarebbe possibile di contrarre il virus maneggiando gli imballaggi e toccandosi successivamente bocca, naso o occhi.

Tuttavia, EUFIC fa notare che in questo caso i livelli di rischio sono davvero minimi e non sono ancora stati riportati casi. Nei negozi, il più grande rischio rimane il contatto non distanziato con altre persone e le superfici quali scale mobili, carrelli e pulsanti dell’ascensore, che comunque vengono costantemente igienizzate.

ACQUA SICURA

Il coronavirus non è stato rilevato nell’acqua potabile. Nonostante possa rimanere attivo in acqua per un breve periodo, sia l’acqua del rubinetto che quella in bottiglia sono soggette a filtrazione e disinfezione, che inattiverebbero il virus, così come dimostrato anche dalla WHO World Health Organization nell’ultimo report pubblicato sull’argomento.

© Riproduzione riservata