Pandemia e comportamenti: il caso cinese

Un'analisi di Mintel sulla reazione dei consumatori cinesi alle varie fasi della pandemia di Covid-19: tre lezioni dal gigante asiatico

Poiché la Cina ha affrontato per prima la pandemia del Covid-19, e sembra avviata ad una pur lenta e graduale uscita dall’emergenza, l’esperienza del gigante asiatico è fondamentale per capire le tendenze future che attendono le società occidentali. Anche e soprattutto dal punto di vista del consumo di generi alimentari. Per questo Mintel ha analizzato l’esperienza cinese.

Un modo per capire cosa è il caso di tenere a mente durante l’emergenza in Europa, e come possiamo prevedere alcuni comportamenti dei consumatori nelle settimane a venire.

IL CORONAVIRUS E I SUOI EFFETTI SUI CONSUMATORI: LEZIONI DALLA CINA

Sono in particolare tre le ‘lezioni’ – individuate dall’istituto di ricerca – che aziende e retailer possono apprendere dall’esperienza cinese. All’inizio della pandemia, anche i consumatori cinesi hanno reagito con una corsa all’accaparramento di alcuni generi alimentari e articoli per l’igiene personale e della casa. Corsa che, con il tempo, si è attenuata proprio come sembra stia avvenendo qui. Il che consentirà di passare da scaffali (almeno temporaneamente) semi vuoti alla disponibilità di beni a cui siamo abituati.

Lo stesso vale per la preferenza per il cibo fresco e la tendenza a cucinare a casa molto di più rispetto al recente passato – anche grazie alla maggior disponibilità di tempo dovuta alla quarantena forzata.

Tanto per il mercato cinese quanto per tutti gli altri analizzati da Mintel – sia l’epidemia di Sars del 2003 sia ora, al tempo del coronavirus – emerge con chiarezza un’altra tendenza: il rinnovato interesse nei confronti dei prodotti locali e dei negozi di prossimità. L’istituto di ricerca offre due letture per questo fenomeno. La prima si rifà alla ‘lealtà’ nei confronti dell’economia del proprio Paese. La seconda, al fatto che queste produzioni e questo canale di vendita appaiono più flessibili e adatti a soddisfare i bisogni dei consumatori in momenti di emergenza. Da quello che si è potuto osservare in Cina, la vicinanza alle comunità locali rappresenterà un fattore chiave per difendere e consolidare il proprio business con il progredire dell’epidemia. In questo senso, il consiglio di Mintel ad aziende e retailer consiste nel considerare politiche di lungo periodo: chi riuscirà a garantire risposte più adeguate e rapide ai bisogni delle comunità uscirà rafforzato dalla crisi.

E-COMMERCE: UNA MUTAZIONE DEFINITIVA?

Il caso dell’e-commerce merita un focus dedicato. Gli analisti di Mintel hanno infatti notato come, dal 2002-2003, la pandemia di Sars abbia agito da volano per l’incremento divenuto poi esponenziale della spesa online in Cina. Adesso, il Covid-19 sembra aver amplificato notevolmente il fenomeno, portandolo ad un livello notevolmente superiore, che ha tutte le caratteristiche dell’irreversibilità.

Ciò è dovuto soprattutto alle misure stringenti di distanziamento sociale, che hanno spinto anche i consumatori più riluttanti all’uso delle nuove tecnologie – a partire dai più anziani – ad avvalersi stabilmente delle possibilità offerte dalla spesa online. Soprattutto per il grocery. È probabile che molte di queste abitudini diverranno parte integrante dei costumi della società anche dopo la fine dell’emergenza. Mintel rileva come la stessa tendenza sia già ampiamente visibile nel Regno Unito e in Germania. Un Paese, quest’ultimo, molto meno incline allo shopping online rispetto alla Gran Bretagna, fino a poche settimane fa.

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