Digitale: così cambiano abitudini e target

Con il lockdown gli italiani hanno dedicato più tempo al digitale e agli strumenti per utilizzare l'online. A partire dai Baby Boomers
Digitale: così cambiano abitudini e target

Durante il lockdown è cresciuta la quota di tempo dedicato dagli italiani al digitale e agli strumenti legati a comunicazione, social media e streaming. A cominciare dai Baby Boomers. Analizzando il tempo speso online, le generazioni hanno espresso una crescita di interesse in ambiti diversi: più fitness per la Generazione Z, più spesa online e servizi legati alla pubblica amministrazione per i consumatori più maturi.

E’ quanto emerge dall’ultima ricerca di GfK, che ha attivato a fine febbraio un monitoraggio settimanale a 360 gradi per analizzare gli effetti del coronavirus su mercati, consumatori e i media. Analizzando l’evoluzione della fruizione di contenuti multimediali per effetto del lockdown sono emersi alcuni trend interessanti su come sono cambiate le abitudini digitali delle diverse generazioni.

ITALIANI E DIGITALE ALL’EPOCA DEL LOCKDOWN

Complessivamente, il tempo dedicato al digitale è cresciuto in maniera significativa durante il lockdown, e gli italiani hanno sfruttato gli strumenti digitali per rompere l’isolamento e continuare a informarsi, intrattenersi, comunicare e coltivare le relazioni.

In particolare, secondo i dati passivi rilevati attraverso GfK Sinottica, nel periodo compreso tra il 21 febbraio e il 12 aprile è cresciuta dell’11% la quota di tempo dedicato agli strumenti digitali legati alla comunicazione (ad esempio per chat e videochiamate), ai social media e agli streaming audio e video.

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Già prima del lockdown comunicazione virtuale, social e streaming rappresentavano molto del tempo speso quotidianamente online, ma durante l’isolamento forzato in casa questo ambito è diventato ancora più importante per gli italiani. Con alcune differenze tra le diverse generazioni. L’incremento più alto in termini di tempo dedicato si è avuto tra Baby Boomers (+16%) e Generazione X (+14%), che probabilmente prima del lockdown utilizzavano meno di frequente questi strumenti digitali e che si sono dovuti attrezzare per comunicare a distanza, per necessità legate allo smart working o al mantenimento delle relazioni sociali. Nelle generazioni più giovani, già abituate a dedicare molto tempo a questi aspetti della vita digitale, l’incremento è stato più ridotto: +9% per i Millennials e +3% per la Generazione Z.

LE NUOVE ABITUDINI DELLE DIVERSE GENERAZIONI

Se l’incremento del tempo dedicato a comunicazione, social e streaming è stato – seppure con accenti diversi – comune a tutte le generazioni, andando a considerare le categorie che durante questa fase hanno visto l’incremento maggiore in termini di tempo dedicato emergono alcune differenze generazionali.

Considerando il totale del tempo dedicato al digitale, la Generazione Z durante il lockdown sta dedicando più tempo del solito al fitness, alla Gdo (incluso il fare la spesa) e a tutto quello che riguarda la cucina. I Millennials in quarantena hanno incrementato soprattutto il tempo online dedicato alla cucina, alla Gdo e all’informazione quotidiana. Anche per la Generazione X l’incremento più significativo di tempo nella sfera digitale ha riguardato la cucina, ma al secondo posto troviamo gli strumenti digitali della pubblica amministrazione (PA online) e al terzo la Gdo. Ancora diversa la classifica per i Baby Boomers, che hanno incrementato soprattutto il tempo online dedicato alla Gdo, seguito dalla PA online e dal settore non profit. In questa ultima categoria rientrano anche tutte le iniziative legate a donazioni, raccolte fondi e volontariato, per le quali gli italiani più maturi hanno intrapreso diverse iniziative sfruttando gli strumenti digitali.

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