Pam esce da Aicube

Due anni dopo l’ingresso nella centrale d’acquisto di cui fanno parte gruppo VéGé e Carrefour, l’insegna sceglie di tornare autonoma
Pam esce da Aicube

Pam ha deciso di recedere dalla centrale d’acquisto Aicube, tornando in piena autonomia. All’origine della scelta, la decisione di Pam di entrare in Campania attraverso la partnership Retail Pro.

Dopo un costruttivo e prolungato confronto ed in totale sintonia tra tutte le parti coinvolte – si legge in una nota ufficiale dell’insegna – Pam recede dalla centrale di acquisto Aicube. Vengono così superati i limiti alle quote di mercato a livello locale che avevano costretto negli ultimi tempi la politica di crescita della centrale di acquisto. Il gruppo Pam ed i propri partner potranno dunque ora riprendere senza vincoli il loro percorso di crescita, anche per linee esterne, che ha l’obiettivo di aggregare a livello nazionale aziende imprenditoriali che operano con eccellenza assoluta a livello locale, mettendo loro a disposizione le competenze del gruppo Pam sul fronte degli acquisti, della logistica, del marketing, dell’allestimento e della gestione dei punti vendita. La ritrovata autonomia di Pam consentirà inoltre di riprendere i rapporti con l’industria di marca su basi diverse, privilegiando la trasparenza e la collaborazione commerciale e ponendo al centro, anziché il contratto fine a sé stesso, il cliente finale”.

LA RISPOSTA DI VÉGÉ, PROMOTORE DI AICUBE

Gruppo VéGé, il primo Gruppo della GDO nato in Italia e promotore nel 2012 dell’associazione Aicube, ulteriormente rinforzata nel 2018con l’ingresso degli amici di Carrefour, ringrazia Gruppo Pam che lascia la centrale d’acquisto, dopo un periodo di collaborazione intensa, costruttiva e proficua. Quando abbiamo creato Aicube nel 2012 e la nuova Aicube nel 2018, abbiamo sottolineato la missione primaria di avere nel Cliente il nostro faro, assumendoci responsabilmente l’onere e l’onore di offrire ai consumatori prodotti di qualità con i prezzi eticamente più bassi possibili” – ha dichiarato Nicola Mastromartino, presidente di Gruppo VéGé -. Intendiamo continuare a perseguire con trasparenza ed immutato impegno questi obiettivi e continuare ad essere un interlocutore serio ed affidabile per tutelare da una parte il potere di acquisto dei nostri clienti e dall’altra crescere in qualità e valore con i partner dell’industria”.

I NUMERI DEL GRUPPO

I numeri forniti da VéGé confermano la bontà delle scelte fatte sino ad oggi: incremento delle vendite del 8,62% nel periodo Covid-19, 3.528 punti di vendita in tutte le regioni italiane, obiettivo raggiungibile di 11,4 miliardi di euro di fatturato a fine 2020, con la conferma di essere il quinto gruppo nazionale nel retail (ed il quarto con l’aggiunta dell’AFH).

Negli ultimi anni sono entrate nel nostro gruppo, come soci e come mandanti, realtà imprenditoriali decisamente grandi e soprattutto con un posizionamento nell’alveo dell’eccellenza – ha dichiarato Giorgio Santambrogio, Ceo di Gruppo VéGé –. La lettura dinamica della ‘bibbia’ del retail, ossia la GNLC della Nielsen, conferma infatti VéGé come l’organizzazione che più di ogni altra in Italia è cresciuta come quota negli ultimi 5 anni. Ciò potrebbe aver disturbato qualche equilibrio. Da oggi si aprono le porte per un nuovo progetto di aggregazione vocato alla convenienza, alla valorizzazione della filiera del made in Italy e delle sue imprese e ad un potenziamento del ruolo di responsabilità sociale d’impresa”.

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